Semplice come un App, potente come un GIS: Intergraph GeoMedia Smart Client 2013
abbiamo presentato la soluzione GeoMedia Smart Client di casa Intergraph per condividere via web workflow di analisi GIS e offrire avanzate capacità di editing dei dati.
GeoMedia Smart Client è una soluzione basata su web, che si colloca tra le applicazioni desktop GIS e le piattaforme di Web mapping, ideale per sviluppare e condividere workflow personalizzabili di analisi GIS, facili da usare anche per utenti non esperti
GeoMedia Smart Client soddisfa le necessità dei professionisti più esigenti, che sono soliti lavorare con soluzioni GIS desktop performanti, ma con il vantaggio d’essere una soluzione più agile e snella, basata su Web.
GeoMedia Smart Client soddisfa le necessità dei professionisti più esigenti, che sono soliti lavorare con soluzioni GIS desktop performanti, ma con il vantaggio d’essere una soluzione più agile e snella, basata su Web.
Ricordo a tutti che è disponibile la registrazione video del webinar nel nostro archivio. Durante il webinar mi sono state rivolte alcune domande che voglio qui riprendere e integrare con altri quesiti che ci chiedono solitamete i nostri clienti.
Ecco un report utilissimo per capire meglio tutte le funzionalità e le caratteristiche di GeoMedia Smart Client:
------------------------------------------
- Cosa deve essere installato lato client e lato server per poter accedere all'applicazione? Sono necessari dei requisiti particolari? La tecnologia di GeoMedia Smart Client è un framework per realizzare applicazioni Web GIS con un client basato su Java, che consente di supportare funzionalità GIS avanzate. Lato client, quindi, è previsto come unico prerequisito l'installazione della Java Virtual Machine e all'applicazione ci si collega tramite un qualsiasi browser web. La scelta della tecnologia Java rende GeoMedia Smart Client una soluzione multipiattaforma, supportata da tutti i sistemi operativi (Windows, LINUX, Mac, ecc.), e priva di dipendenze da componenti di terze parti, non affetta quindi da problemi di versioni o compatibilità. Lato server occorre installare il modulo Workflow Manager e l'Administration Console, entrambi web-based e basati su tecnologia .NET di Microsoft, ed è richiesto Windows Server come sistema operativo, dalla versione 2003 alla 2012 (sia a 32 che a 64 bit). Nella configurazione server più semplice, è possibile installare i moduli Workflow Manager e Administration Console assieme all'istanza di database. In alternativa, si possono installare i moduli e i database su server differenti (database server - application server), in modo da distribuire il carico di lavoro. I database supportati nativamente sono ORACLE (è sufficiente la versione SE, non è richiesto necessariamente la versione Spatial) e Microsoft SQL Server 2008, mentre per i formati raster sono supportati TIFF, GeoTIFF, JPG e PNG. L'ambiente server può essere ottimizzato e integrato con GeoMedia WebMap o con ERDAS Apollo per estendere i formati supportati sia per i dati vettoriali (shapefiles, MS Access, MapInfo, DWG, DXF, DGN) che raster (COT, ECW), supportando pienamente anche servizi web OGC (WMS e WFS). L'integrazione con GeoMedia WebMap consente anche la trasformazione dei sistemi di coordinate on-the-fly. Le comunicazioni client/server sono interamente basate su web services, con protocollo SOAP (Simple Object Access Protocol) sia http che https, gestiti attraverso IIS (Internet Information Services) di Microsoft.
- Come funziona il caching dei dati? GeoMedia Smart Client è caratterizzato da un servizio di caching “intelligente” dei dati geografici vettoriali e/o raster. È possibile settare una cache a livello server, a livello di LAN (su NAS o SUN) e a livello di client. Ciò vuol dire che i dati consultati, cioè generati dall'application server, se richiesti una seconda volta, vengono forniti direttamente dalla cache, incrementando la velocità di accesso ai dati e riducendo drasticamente la quantità di informazioni trasferita tra server e client. Il caching “intelligente” consente anche di usare il client in modalità offline, cioè senza connessione con il server, garantendo il funzionamento anche in presenza di cadute di connettività. La modalità offline è molto utile ad es. per effettuare editing disconnesso quando si utilizza un dispositivo mobile per operazioni di rilievo in campo in zone non coperte dalla rete dati. Una volta ristabilita la connessione al server, la sincronizzazione della cache lato client con la cache a livello server avviene automaticamente (è consentita anche una sincronizzazione manuale). L'accesso ai dati può avvenire anche in modalità "Live", caricando gli stessi direttamente dal database. Le varie opzioni di accesso ai dati (caching o live) vengono definite a livello di amministrazione per ogni singola feature class. E' possibile definire anche un servizio di tiling per ottimizzare l'accesso e la consultazione dei dati. Con il tiling l'intero dataset da pubblicare viene suddiviso, con coerenza spaziale rispetto alle feature class che lo compongono, in elementi fisici secondo una griglia spaziale a maglia quadrata, con il vantaggio che solo i dati effettivamente visualizzati alla scala con la quale opera il client saranno trasferiti sulla rete.
- In concreto, come è possibile digitalizzare una nuova feature o editarne una pre-esistente? L'editing dei dati passsa attraverso la definizione di un workflow specifico che definisce quali operazioni sono consentite, su quali feature, ecc. E' possibile editare o digitalizzare una nuova feature appartenente ad una feature class già esistente. Lato client, l'utente che ha i relativi diritti, accede all'applicazione e lancia il workflow di editing sfruttando tutte le funzioni tipo CAD disponibili:
- strumenti di redline (cattura ed editing) per l'inserimento di geometrie, annotazioni e markups sulla mappa, che possono essere salvati direttamente sul database o nella directory di cache locale;
- strumenti di snapping (configurabili per ogni feature class) per il controllo topologico;
- strumenti di query spaziale/alfanumerica per filtrare le feature sulla base delle informazioni relative agli attributi o di constraints spaziali;
- strumenti di selezione delle feature (basati anche su oggetti geometrici quali poligoni, circonferenze, ecc.).
Terminata la digitalizzazione, è possibile salvare le modifiche direttamente sul database. Sono inoltre disponibili funzioni di measure (misure di distanze, perimetri, aree, ecc. che vengono perse alla chiusura della sessione) e dimensioning dei dati (le misure vengono salvate direttamente nel database o nel profilo utente, che le ritrova in mappa all'accesso successivo). Le funzioni di redline, measure e dimensioning sono efficacemente assistite da operatori di Construction Aid, che consentono di imporre dei constraint (ampiezza, altezza, lunghezza, ecc) alle geometrie da disegnare. Altra funzione molto utile è la quella di printing, che consente di stampare la mappa creata, inserendo reportistica, definendo i layout e i formati (dal formato A4 ad A0) e potendo visualizzare anche l'anteprima. A livello di interfaccia client, tutte queste funzioni sono agevolmente organizzate per tab. A livello di amministrazione, i diversi tab sono configurabili per ogni profilo utente, in modo da abilitare o meno determinate funzioni a determinati utenti.
- Che cosa è esattamente un workflow e come si crea? Un workflow è un flusso di lavoro che l'analista o esperto GIS, lato back-end, crea con il Workflow Manager e che rende poi disponibile, lato front-end, attraverso la piattaforma di GeoMedia Smart Client. I workflow servono per eseguire specifiche analisi o azioni sui dati ai quali si ha accesso. Un esempio può essere la definizione di uno specifico workflow che consenta a determinati utenti di editare o digitalizzare una nuova feature all'interno di una feature class, definendo anche delle regole di validazione automatica per ogni nodo del workflow. Altri esempi possono essere: effettuare il merge di particelle catastali; creazione/modifica di una particella catastale e salvataggio in un altra tabella, con invio automatico di una mail per richiedere la validazione della modifica, ecc. Il Workflow Manager genera dei file .xml che posssono essere anche editati per customizzare in maniera molto verticale le azioni consentite (queries, analysis, editing, reports, ecc.).
- E' possibile intergrare altri applicativi in GeoMedia Smart Client? All'interno di un workflow è possibile integrare applicazioni web pre-esistenti (es. anagrafica) e dati provenienti da fonti esterne (es. spreadsheet di excel) utilizzando la tecnologia SOAP.
- GeoMedia Smart Client è supportato su dispositivi mobile? Come detto in precedenza, l'unico prerequisito lato client richiesto è l'installazione della Java Virtual Machine, per cui tutti i tablet e i dispositivi mobile che soddisfano tale prerequisito supportano l'applicazione. Avere acccesso all'applicazione su tali dispositivi è molto utile nel caso di rilievi in campo e/o sopralluoghi in cui sia necessario l'aggiornamento dei dati tramite editing dell'operatore che esegue il rilievo.
- Nella configurazione del progetto è possibile partire da un file .gws progettato in GeoMedia? I progetti vengono creati in area di amministrazione, definendo tutti i parametri necessari quali nome progetto, modalità di connessione ai database, feature class associate, sistema di riferimento, stilizzazione, ecc. Con GeoMedia è possibile predisporre tutto il progetto in ambiente desktop e poi importarlo nella piattaforma utilizzando le library di GeoMedia stesso.
- Come vengono gestiti i profili di accesso dei vari utenti al sistema? E' possibile definirli su base geografica? E' possibile definire differenti diritti di editing sui dati? L'amministratore dell'applicazione può definire una serie di ruoli/privilegi a cui legare i profili dei vari utenti per regolamentare l'accesso all'applicazione e le azioni consentite. Tali regole possono essere definite su base geografica (aree specifiche), su particolari feature assegnate o su specifici workflow di editing. Il tutto viene gestito attraverso la console di amministrazione.
- Come viene gestito il conflitto di editing se due utenti lo fanno contemporaneamente su una stessa zona? La risposta si aggancia alla domanda precedente: si possono definire differenti ruoli con specifici diritti basati su particolari aree, feature o workflow di editing.
- Che tipo di controlli topologici sono disponibili? Possono essere complessi e riferiti a molteplici strati cartografici (ad es. se voglio disegnare un edificio o modificarlo devo poter sovrapporre il poligono che ho tracciato con query spaziale al layer dei vincoli, al layer dell'idrografia e al layer del piano regolatore)? In fase di definizione del workflow di editing si può inserire Il controllo topologico in fase di editing dei dati viene svolto lato server con delle query complesse spaziali/alfanumeriche combinate, definite all'interno del workflow, che visualizzano la verifica a video. In questo caso, occorre avere un accesso “live” alla feature class da editare.
- Come viene gestita la tematizzazione dei dati geografici all'interno di GeoMedia Smart Client? GeoMedia Smart Client supporta pienamente lo standard OGC SLD per la rappresentazione cartografica dei dati vettoriali.
- Il nuovo thin client sostituirà anche quello di ERDAS APOLLO? Il nuovo thin client di GeoMedia Smart Client è quello di Geospatial Portal, unificato per tutti i prodotti server browser based di Intergraph. L'interfaccia, semplice da usare e intuitiva per la navigazione, è stata modernizzata con un look ottimizzato per PC, dispositivi mobile o tablet.
Invito tutti ad accedere al nuovo Geospatial Server Demo Portal per testare GeoMedia Smart Client e tutti i prodotti server di Intergraph. E' un portale davvero interessante per testare le funzionalità dei vari prodotti e offre anche utili istruzioni per effetuare le proprie demo.
Nessun commento:
Posta un commento