30 marzo 2012

Pubblicare dati ECW con ArcGIS Server

Come faccio a pubblicare immagini compresse ECW con ArcGIS Server?
Il formato compresso ECW (Enhanced Compression Wavelet) si è imposto da anni sul mercato come quello più idoneo ed efficiente per gestire e soprattutto pubblicare su rete intranet/internet immagini o interi mosaici di grandi dimensioni. 
Il formato ECW offre tre vantaggi principali:
  • permette di ridurre pesantemente la dimensione di immagini raster (fino a 100 volte)
  • consente di visualizzare immediatamente le immagini compresse, senza tempi di attesa dovuti alla decompressione del dato, come invece accade per altri formati
  • è ottimizzato per la gestione di dati geospaziali (foto aeree, ortofoto, immagini satellitari ecc.)
Un vantaggio ulteriore e importante è quello di poter risparmiare spazio sui dischi designati allo storage dei dati, ottimizzando quindi anche l'investimento fatto sull'infrastruttura hardware.
Per enti e aziende che richiedono workflow efficienti e vogliono contenere il costo dell'infrastruttura hardware, la compressione ECW è la scelta ideale. Gli enti, pubblici e privati, che hanno a disposizione grandi dataset compressi ECW sono ormai molto diffusi (Enti Regionali e locali, ARPA e dipartimenti di Protezione Civile, ecc.). Non tutti, però, possono efficacemente sfruttare i vantaggi di tale formato per la pubblicazione su web delle loro banche dati se hanno un'infrastruttura basata su tecnologia ESRI.

ECW for ArcGIS Server permette ad ArcGIS Server di pubblicare immagini in formato ECW consentendo agli utenti di fruire via Web Coverage Service (WCS) e Web Map Service (WMS) delle immagini compresse in questo importante e diffuso formato.
ECW per ArcGIS Server estende le funzionalità originali con la compatibilità con ArcGIS Server 9.3 e 9.3.1, oltre al supporto per ArcGIS Server 10.  
Ora, finalmente, gli utenti di ArcGIS Server possono sfruttare gli innumerevoli vantaggi di questa tecnologia di compressione per pubblicare su web immagini e mosaici di grandi dimensioni.

Vi segnalo un video interessante su come creare mosaici di immagini compressi in ECW con ERDAS IMAGINE e pubblicarli su web tramite ArcGIS Server.

Un'ultima interessantissima novità: ECW Tree.

E' possibile con ER Mapper convertire da TIFF a ECW i file che si trovano in percorsi collocati in varie sotto-cartelle, ed indirizzare l'output (in ECW) su una struttura di cartelle analoga a quella di partenza?
Si, e la soluzione si chiama ECW Tree, un'estensione gratuita per ER Mapper che si può scaricare cliccando qui
Per evitare di lanciare a mano la compressione delle varie sotto-cartelle, si può utilizzare ECW Tree per ER Mapper, uno strumento che fa tutto ciò in automatico. ECW Tree è sviluppato appositamente da Planetek Italia ed oltre ad eseguire la compressione ECW di file TIFF andando a creare le cartelle e sotto-cartelle di destinazione seguendo esattamente l'albero di cartelle originale, consente di gestire un'importante serie di parametri:
  • comprimere le immagini distinguendo tra immagini a singola banda in scala di grigi, file RGB (a colori) e immagini multibanda;
  • definire il fattore di compressione da raggiungere (da 1 - 99);
  • eseguire la rotazione delle immagini, in senso orario o antiorario, di un'angolazione definita a piacere.
Per usare ECW Tree bisogna aver installato ER Mapper Professional (fornito in licenza condivisa insieme a ERDAS IMAGINE Professional).


13 marzo 2012

Feature extraction in ambiente stereo: ecco il webinar

Le attività di fotorestituzione e di digitalizzazione di feature sono un'operazione delicata e time-consuming perché richiedono una elevata dose di esperienza e abilità. La digitalizzazione vettoriale di oggetti può essere effettuata sulla base di ortofoto (2D) o anche sulla base di dati stereoscopici (3D) opportunatamente orientati. I vantaggi di digitalizzare oggetti in ambiente stereoscopico sono principalmente legati alla maggiore accuratezza ottenibile e alla possibilità di distinguere meglio la base e il top di questi (ad es. per gli edifici) e quindi di ricavarne anche l'altimetria (consentendo quindi l'estrusione degli edifici per modellazioni 3D). Questo è fondamentale nella realizzazione di cartografia numerica e di Database Topografici poiché la disponibilità dell'informazione altimetrica relativa agli oggetti o al suolo consente una grande varietà di applicazioni, legate al monitoraggio e alla pianificazione ambientale, che altrimenti non sarebbero possibili. La maggior parte dei pacchetti software per la fotogrammetria oggi disponibili sul mercato offrono strumenti di restituzione stereoscopica efficaci ma integrati all'interno dello stesso ambiente di lavoro del software core.
INTERGRAPH | ERDAS offre invece strumenti per la fotorestituzione interoperabili anche con l'ambiente ESRI ArcGIS.
Stereo Analyst for ArcGIS infatti è un'estensione che consente di importare direttamente in ArcMap stereocoppie orientate, di abilitarne la visione stereoscopica e di digitalizzare le feature utilizzando direttamente gli strumeti dell'Editor di ArcMap. I vantaggi indiscussi per l'utente sono legati alla possibilità di restituire e gestire gli oggetti direttamnet nel formato shape file e di aggiornare automaticamente il Geodatabase in un unico ambiente di lavoro. Integrazione di strumenti e continuità nei flussi di lavoro sono i benefici immediati per il fotorestitutore.
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Il webinar di domani 14 Marzo alle ore 17.00 (ora italiana).
"From Project to Feature Collection in a Stereo Environment"
mostrerà come importare stereocoppie orientate all'interno di ArcMap per la visualizzazione stereo 3D e le successive operazioni di feature collection.
Per seguire il webinar registratevi qui.
Oltre a Stereo Analyst for ArcGIS, esitono anche altre estensioni per ArcMap molto verticali e fortemente orientate alle operazioni di fotorestituzione.  
Feature Assist for ArcGIS consente di restituire facilmente le strutture complesse, come tetti, cupole, ecc. in formato ESRI Multipatch, grazie ad un'ampia varietà di template già disponibili all'interno del modulo.
Terrain Editor for ArcGIS consente l'editing e l'aggiornamento del Geodatabase relativo al terreno (punti, breaklines, isoipse, ecc.). 
I moduli interoperabili con l'ambiente ESRI, sia per applicazioni lato desktop che server, non finiscono qui.
Nei prossimi post ne parlerò in maniera approfondita.
Rimanete sintonizzati


05 marzo 2012

Il GIS diventa web-based e...intelligente

Per le grandi aziende, enti pubblici, o organizzazioni complesse avere un database di dati condiviso e accessibile da parte dei propri utenti richiede delle specificità che usualmente le soluzioni GIS Server non supportano. Organizzazioni ed Enti, come ad esempio i Dipartimenti di Mobilità e Trasporti, Municipalità locali o Dipartimenti della Protezione Civile, richiedono regole e profili di accesso altamente configurabili, workflow di gestione dei dati ottimizzati e dinamici, integrazioni con altri sistemi, ecc.

Il prossimo webinar della INTERGRAPH / ERDAS dal titolo
"Smart Web Editing and Workflow Optimization "
mostrerà come simili enti possono implemetare tali soluzioni grazie a GeoMedia Smart Client.
Il webinar avrà luogo domani 06 Marzo alle ore 17.00 (ora italiana).
Come sempre occorre registrarsi qui.
GeoMedia Smart Client sodddisfa le esigenze dei professionisti, che lavorano con soluzioni GIS desktop performanti, ma con il vantaggio di una essere una soluzione più agile e snella, basata su web, che non richiede licenze di prodotti GIS installate in locale. GeoMedia Smart Client offre avanzate funzionalità di analisi geospaziale, tool di editing vettoriale e di ottimizzazione dei workflow in un semplice e intuitivo ambiente di lavoro web-based. Per semplificare, gli utenti di un'organizzazione hanno a disposizione una robusta soluzione GIS desktop all'interno di un semplice client web, col quale possono accedere ai dati condivisi all'interno dell'infrastruttura, costruire specifici e personalizzati workflow di analisi geospaziale e condividere in tempo reale i propri risultati raggiungendo un audience molto più vasto. Con GeoMedia Smart Client, i singoli utenti possono creare autonomamente i propri dati, mappe e report di progetto senza essere esperti di applicazioni GIS o doversi affidare a risorse esterne da pagare appositamente.
Oltre al webinar di domani, segnalo due interessanti video che mostrano: