22 luglio 2014

Activity-Based Intelligence: prevedere il futuro osservando il presente con gli strumenti Intergraph

Da sempre le Forze Armate hanno prestato attenzione all'acquisizione di informazioni sul territorio   attraverso l’uso di tecniche di rilevamento fotografico (prima) e di telerilevamento da satellite (dopo), al fine di una migliore condotta strategica delle operazioni di messa in sicurezza di una determinata area.  L’esigenza dettata dal contesto internazionale di un continuo monitoraggio delle condizioni del territorio,  dell’atmosfera e dello spazio, unita ad un esigenza sempre più forte di desiderio di sicurezza, ha portato ad enormi cambiamenti del modo di “osservare” qualcosa e di quì ad un continuo evolversi tecnologico di strumenti atti a tal scopo.

Come ci fa presente Robert Mott, vice presidente di Geospatial Solution IGS, in un’interessante intervista, negli ultimi dieci anni la sfida da vincere  per le Intelligence dei vari stati è quella di riuscire a combinare dati diversi provenienti da fonti diverse di rilevamento, allo scopo di ottenere una visione più completa ed efficace di una determinata situazione o di un determinato territorio. Questa nuova tendenza ha portato anche ad un innovativo modo di concepire le attività di intelligence.
La “disciplina” che meglio interpreta tal esigenza è l’Activity-Based Intelligence (ABI). L'ABI esce dalla consapevolezza dell’ormai superato metodo di “osservare” in maniera statica un determinato oggetto oppure una determinata situazione e idealizza un nuovo modo di praticare intelligence riuscendo ad unire i dati pervenuti da un determinato satellite o punto di osservazione in maniera dinamica. Questo altro non vuol dire che se per osservare una situazione prima ci limitavamo alla secca interpretazione dei dati giuntici in maniera ferma rispetto al tempo, ovvero “istante per istante” senza riuscire a comprendere magari l’interazione e il collegamento tra diverse situazioni in istanti diversi di tempo, adesso siamo in grado di interpretare i dati con una visione più ampia rendendoli “fluidi” rispetto al tempo cioè dando loro un significato di sequenzialità e continuità, rendendoci anche autonomi, di fare stime probabilistiche su ciò che può accadere nel futuro immediatamente prossimo anche per cause che ci possono apparire completamente distinte tra loro. Il fatto che attraverso questa nuova concezione siamo in grado di fare stime sul futuro è di enorme rilievo strategico-tattico in quanto può permettere di ottimizzare i tempi di ricerca in una determinata area, gli interventi al fine di dover affrontare un’ emergenza che siamo in grado quanto meno di ipotizzare, insomma permette di aiutare gli operatori di intelligence e coloro che lavorano in tale ambito di essere sempre più tempestivi per risolvere problemi in maniera efficace.


Gli strumenti tecnologici per il supporto a questo balzo in avanti delle intelligence mondiali è dato dall’uso combinato delle tecnologie ERDAS E GeoMedia che sono costruite su standard Open Geospatial Consortium (OCG) che consentono agli utenti di accedere ad una vasta gamma di dati e processi geospaziali, e dai Motion Video Analyst Professional.
I prodotti come ERDAS IMAGINE, suite software completa di elaborazione di dati geospaziali, gestisce   contemporaneamente   un enorme numero di dati come ad esempio immagini satellitari, foto aeree, dati da droni UAV, modelli altimetrici ecc. per poi analizzarli e trasformarli in informazione geospaziale accurata. ERDAS IMAGINE è inoltre in grado di semplificare le operazioni di classificazione ortorettifica, mosaicatura, riproiezione e fotointerpretazione su qualsiasi tipologia di dato come ad esempio pancromatico, multispettrale, iperspettrale, radarSAR, LiDAR ecc.
Di particolare rilievo è il Motion Video Analyst Professional che consente di analizzare in maniera georiferita i flussi video acquisiti da camere aviotrasportate (droni UAV-Unmanned Aerial Vehicles) in un ambiente gis integrato dove oltre ai video possono essere visualizzati contestualmente altre tipologie di dati geografici. I frame dello streaming video contengono infatti un metadato di telemetria che fornisce informazioni tali da consentirne la corretta georeferenziazione. Motion Video Analyst Professional ti offre un ambiente nel quale il flusso video, visualizzato in una finestra dedicata, è sincronizzato con un ambiente GIS, nel quale le stesse immagini sono visualizzate georiferite e, quindi, fuse con tutto il contesto cartografico. In questo modo, è possibile fondere le informazioni derivanti dai video acquisiti da droni con altri dati geografici, quali immagini satellitari o aeree, dati vettoriali, mappe e modelli digitali altimetrici in un’unica finestra di visualizzazione.

L'analisi di questa fusione di dati georiferiti consente di ricostruire pienamente il contesto geografico dell'area ripresa dal video ed avere la massima consapevolezza situazionale dello scenario esaminato.

Altro strumento di fondamentale importanza per la sicurezza è il CWS (Cartographic Web Services), il quale permette di fornire alle truppe mappe e carte attraverso l’utilizzo di tablet, smartphone e altri dispositivi portatili, il tutto in un tempo istantaneo e per l’area di effettivo utilizzo dell’utente.
Il servizio basato su web stabilisce una connessione diretta a fonti autorevoli di dati eseguendo in automatico allineamento di strade ed edifici e generando infine un GeoPDF immediatamente utilizzabile da parte del dispositivo portatile.