17 dicembre 2014

Il Power Portfolio 2015 di Hexagon Geospatial è arrivato!

Il Power Portfolio 2015 di Hexagon Geospatial è ormai una realtà.
Power Portfolio è una suite completa di strumenti software dedicati alle applicazioni del telerilevamento, della fotogrammetria, dei GIS e della cartografia. Strumenti, modulari e personalizzabili, per trasformare i tuoi dati in informazione geospaziale preziosa e accurata: ERDAS Imagine, GeoMedia, APOLLO, GeoMedia Smart Client, la compressione ECW. Tutte le nuove versioni dei prodotti software di Hexagon Geospatial sono disponibili da oggi.

Quali sono le novità?
L’intero portfolio è organizzato in tre categorie per semplificare l’offerta tecnologica:
  • Producer Suite;
  • Provider Suite;
  • Platform Suite;
La Producer Suite aiuta a raccogliere, elaborare, analizzare e comprendere dati geospaziali grezzi. E' possibile produrre informazioni utili e distribuirle agli utenti finali grazie ai seguenti strumenti desktop di Hexagon Geospatial per il GIS, il telerilevamento e la fotogrammetria: Erdas Imagine, GeoMedia e Image Station.

La Provider Suite consente di gestire e diffondere i propri dati verso terze parti, organizzare e ottimizzare l’intero patrimonio di dati della propria organizzazione in cataloghi interoperabili, e rendere i dati accessibili alle applicazioni desktop, web e mobili. Fanno parte delle suite Provider i seguenti software:Erdas Apollo, Compressione ECW.

La Platform Suite fornisce gli strumenti per costruire applicazioni e soluzioni geospaziali su misura utilizzando un sofisticato insieme di tecnologie focalizzato sulle esigenze degli sviluppatori. La suite estende le funzionalità geospaziali delle proprie soluzioni con toolkit moderni e dinamici: GeoMedia WebMap, GeoMedia Smart Client, Geospatial Portal, Geospatial SDI, Mobile MapWorks, Mobile Alert.

Tutti i clienti Intergraph | ERDAS con contratto di manutenzione attivo saranno contattati e riceveranno gratuitamente l’aggiornamento alla nuova versione di tutti i software, usufruendo del consueto supporto tecnico di Planetek Italia.

Per saperne di più:
Scopri il Power Portfolio (brochure in inglese)
What’s New in 2015: scarica la brochure in italiano con tutte le novità
Scopri il power Portfolio sul sito di Hexagon Geospatial
Scarica il prodotto di tuo interesse e richiedi una licenza gratuita di prova
Rivedi il webinar di presentazione del Power Portfolio che abbiamo realizzato

(con sottotitoli in italiano)

22 luglio 2014

Activity-Based Intelligence: prevedere il futuro osservando il presente con gli strumenti Intergraph

Da sempre le Forze Armate hanno prestato attenzione all'acquisizione di informazioni sul territorio   attraverso l’uso di tecniche di rilevamento fotografico (prima) e di telerilevamento da satellite (dopo), al fine di una migliore condotta strategica delle operazioni di messa in sicurezza di una determinata area.  L’esigenza dettata dal contesto internazionale di un continuo monitoraggio delle condizioni del territorio,  dell’atmosfera e dello spazio, unita ad un esigenza sempre più forte di desiderio di sicurezza, ha portato ad enormi cambiamenti del modo di “osservare” qualcosa e di quì ad un continuo evolversi tecnologico di strumenti atti a tal scopo.

Come ci fa presente Robert Mott, vice presidente di Geospatial Solution IGS, in un’interessante intervista, negli ultimi dieci anni la sfida da vincere  per le Intelligence dei vari stati è quella di riuscire a combinare dati diversi provenienti da fonti diverse di rilevamento, allo scopo di ottenere una visione più completa ed efficace di una determinata situazione o di un determinato territorio. Questa nuova tendenza ha portato anche ad un innovativo modo di concepire le attività di intelligence.
La “disciplina” che meglio interpreta tal esigenza è l’Activity-Based Intelligence (ABI). L'ABI esce dalla consapevolezza dell’ormai superato metodo di “osservare” in maniera statica un determinato oggetto oppure una determinata situazione e idealizza un nuovo modo di praticare intelligence riuscendo ad unire i dati pervenuti da un determinato satellite o punto di osservazione in maniera dinamica. Questo altro non vuol dire che se per osservare una situazione prima ci limitavamo alla secca interpretazione dei dati giuntici in maniera ferma rispetto al tempo, ovvero “istante per istante” senza riuscire a comprendere magari l’interazione e il collegamento tra diverse situazioni in istanti diversi di tempo, adesso siamo in grado di interpretare i dati con una visione più ampia rendendoli “fluidi” rispetto al tempo cioè dando loro un significato di sequenzialità e continuità, rendendoci anche autonomi, di fare stime probabilistiche su ciò che può accadere nel futuro immediatamente prossimo anche per cause che ci possono apparire completamente distinte tra loro. Il fatto che attraverso questa nuova concezione siamo in grado di fare stime sul futuro è di enorme rilievo strategico-tattico in quanto può permettere di ottimizzare i tempi di ricerca in una determinata area, gli interventi al fine di dover affrontare un’ emergenza che siamo in grado quanto meno di ipotizzare, insomma permette di aiutare gli operatori di intelligence e coloro che lavorano in tale ambito di essere sempre più tempestivi per risolvere problemi in maniera efficace.


Gli strumenti tecnologici per il supporto a questo balzo in avanti delle intelligence mondiali è dato dall’uso combinato delle tecnologie ERDAS E GeoMedia che sono costruite su standard Open Geospatial Consortium (OCG) che consentono agli utenti di accedere ad una vasta gamma di dati e processi geospaziali, e dai Motion Video Analyst Professional.
I prodotti come ERDAS IMAGINE, suite software completa di elaborazione di dati geospaziali, gestisce   contemporaneamente   un enorme numero di dati come ad esempio immagini satellitari, foto aeree, dati da droni UAV, modelli altimetrici ecc. per poi analizzarli e trasformarli in informazione geospaziale accurata. ERDAS IMAGINE è inoltre in grado di semplificare le operazioni di classificazione ortorettifica, mosaicatura, riproiezione e fotointerpretazione su qualsiasi tipologia di dato come ad esempio pancromatico, multispettrale, iperspettrale, radarSAR, LiDAR ecc.
Di particolare rilievo è il Motion Video Analyst Professional che consente di analizzare in maniera georiferita i flussi video acquisiti da camere aviotrasportate (droni UAV-Unmanned Aerial Vehicles) in un ambiente gis integrato dove oltre ai video possono essere visualizzati contestualmente altre tipologie di dati geografici. I frame dello streaming video contengono infatti un metadato di telemetria che fornisce informazioni tali da consentirne la corretta georeferenziazione. Motion Video Analyst Professional ti offre un ambiente nel quale il flusso video, visualizzato in una finestra dedicata, è sincronizzato con un ambiente GIS, nel quale le stesse immagini sono visualizzate georiferite e, quindi, fuse con tutto il contesto cartografico. In questo modo, è possibile fondere le informazioni derivanti dai video acquisiti da droni con altri dati geografici, quali immagini satellitari o aeree, dati vettoriali, mappe e modelli digitali altimetrici in un’unica finestra di visualizzazione.

L'analisi di questa fusione di dati georiferiti consente di ricostruire pienamente il contesto geografico dell'area ripresa dal video ed avere la massima consapevolezza situazionale dello scenario esaminato.

Altro strumento di fondamentale importanza per la sicurezza è il CWS (Cartographic Web Services), il quale permette di fornire alle truppe mappe e carte attraverso l’utilizzo di tablet, smartphone e altri dispositivi portatili, il tutto in un tempo istantaneo e per l’area di effettivo utilizzo dell’utente.
Il servizio basato su web stabilisce una connessione diretta a fonti autorevoli di dati eseguendo in automatico allineamento di strade ed edifici e generando infine un GeoPDF immediatamente utilizzabile da parte del dispositivo portatile.

22 gennaio 2014

La trasformazione dei dataset nazionali in INSPIRE

In data 10 dicembre 2013 è stato pubblicato il nuovo Regolamento n. 1253/2013 del 21 ottobre 2013 della Commissione Europea, che integra e corregge il Regolamento n. 1089/2010 del 23 novembre 2010.
Il Regolamento si propone di implementare la Direttiva 2007/2/EC del Parlamento Europeo e del Consiglio che fonda una Infrastruttura per l’Informazione Spaziale nella Comunità Europea (INSPIRE).
Gli stati membri di INSPIRE devono rendere disponibili i dataset e i servizi relativi ai dati spaziali esistenti a livello nazionale in modo da realizzare l’interoperabilità e l’armonizzazione dei dati a livello europeo.

A tal fine è necessario rendere conformi alle specifiche INSPIRE i dataset nazionali, integrando le informazioni richieste dai regolamenti comunitari e adottare la struttura definita dai data model di INSPIRE.

Gli strumenti disponibili per questo tipo di attività sono molteplici. Qui viene descritta la procedura seguita per la trasformazione dei dati usando i tool di Intergraph Geomedia.

Presupposto indispensabile è la disponibilità del modello fisico dei data model INSPIRE. Il formato del geodatabase deve essere uno di quelli accettati dal tool come ad esempio Access2003.mdt.
Il primo step del lavoro è lo studio dei dati sorgenti a livello nazionale: è importante capire quali dati possono essere importati nei dati target INSPIRE e quali dati non trovano corrispondenza con i campi dei dati target. Per questi ultimi, nel caso di dati utili che non devono essere persi, si potranno definire dei campi aggiuntivi rispetto a quelli previsti nei dati target INSPIRE.
Per questo tipo di studio sono utili le matching table realizzabili, ad esempio, in Excel. Si tratta di tabelle che elencano e mettono in relazione i campi dei dati target con i campi dei dati sorgente, specificando le eventuali trasformazioni o gli eventuali controlli necessari per l’import.


 
Con l’uso delle matching table è possibile definire in GeoMedia Fusion il modello di trasformazione dei dati. A tale fine viene usato il tool Shema Remodeler:
1. In GeoMedia Professional, creare una connessione ai Dati Sorgente (ad es. shapefile): Manage
    Data → Warehouse → New Warehouse Connection → Connection Type = ArcView, Connection
    Name = Source_Data, Browse = path della cartella che contiene lo shapefile dei dati sorgente →
    → Ok
2. Aggiungere la feature classe alla legenda: Home → Legend → Legends → Add Thematic Legend
    Entry → selezionare lo shapefile. Ripetere questa operazione per ogni shapefile dei dati
    sorgente che devono essere importati.
3. In GeoMedia Pro, aprire la connessione ai dati target che devono essere riempiti (ad es. una
    copia del geodatabase INSPIRE_Template.mdb): Manage Data → Warehouse → New
    Warehouse Connection → Connection Type = Access, Connection Name = INSPIRE_Dataset,
    Browse = path della cartella che contiene il GeoDB vuoto compliant con INSPIRE (ad es.
    INSPIRE_Dataset.mdb) → Ok
4. Aprire il tool Schema Remodeler e nella finestra di dialogo selezionare Start → All
    Programs → Intergraph GeoMedia Fusion → Utilities → Schema Remodeler.
5. Se lo schema di trasformazione non esiste, creare il nuovo schema di trasformazione
    Transformation.dwt:
    5.1. selezionare File → Open Transformation Warehouse → <<path>>\SRSchema.dwt → Apri
    5.2. Nella finestra di dialogo dello Schema Remodeler, selezionare la scheda Source e verificare
         che sia esatta la connessione.
    5.3. Nella finestra di dialogo dello Schema Remodeler, selezionare la scheda Target e verificare
         che sia esatta la connessione.
    5.4. Nella scheda Feature Sets, usando le matching table create in precedenza, realizzare la
          connessione tra i dati sorgente e i dati target:



          Per ogni relazione che deve essere realizzata, bisogna:
          - selezionare la feature class sorgente e la feature class target che devono essere coinvolte;
          - cliccare sul bottone della freccia verso il basso
          - cliccare sul link Attribute Mapping        



          - per ogni attributo dei dati target, scegliere il corrispondente attributo dei dati sorgente
           

          - cliccare sul tasto OK.
          - se deve essere implementata una trasformazione, cliccare sul link Transformation
           


          - Aggiungere la nuova trasformazione, validarla e cliccare sul tasto OK.
          - Salvare lo schema di trasformazione.
6. Se lo schema di trasformazione esiste:
     6.1. Selezionare File → Open Transformation Warehouse → <<path>>\Transformation.dwt →
           → Apri.

          

     6.2. Nella finestra di dialogo dello Schema Remodeler, selezionare la scheda Source e verificare
           che la connessione sia esatta.
     6.3. Nella finestra di dialogo dello Schema Remodeler, selezionare la scheda Target e verificare
           che sia esatta la connessione.
7. Cliccare sul tasto Execute.

Al termine dell’esecuzione del tool, sarà possibile visualizzare il geodatabase creato contenente i dati nazionali esposti secondo il formato dei dataset conformi ad INSPIRE.

Guarda il video "Armonizzazione dei dati INSPIRE con GeoMedia" realizzato in occasione del ciclo di webinar "INSPIRE come opportunità" che si è tenuto nell'autunno 2013 e organizzato da AMFM, CISIS–CPSG e smeSpire.

13 gennaio 2014

Nuove funzionalità di GeoMedia 2014: potenziare le capacità degli utenti

Già con GeoMedia 2013, Intergraph ha dato un'impostazione molto innovativa alla piattaforma software apportando cambiamenti radicali su tutti i fronti: una nuova interfaccia utente basata su nastro (ribbon), caching lato client per l'ottimizzazione delle prestazioni, e molti altri miglioramenti. Ora, GeoMedia 2014 si basa su questi miglioramenti per poter fornire all'utente uno strumento personalizzabile e facile da usare.

Infatti, gli studi sui feedback dei clienti e sull'usabilità hanno permesso un continuo miglioramento dell'interfaccia basata sui ribbon, permettendo un alto grado di personalizzazione in questa release. Oltre alla scheda ‘My Workflow’ (Figura 1) introdotta con GeoMedia 2013, l'ultima release permette all'utente di riordinare la visualizzazione delle schede, di nascondere le schede non utilizzate, e di creare nuove schede ribbon e gruppi di comandi e funzioni (scheda ‘Common’ in Figura 2).
 
Figura 1 - Scheda My Workflow
 
Figura 2 - Scheda Common
Questo concede all'utente la flessibilità di mostrare/nascondere le schede ribbon in modo da ridurre al minimo i click e i movimenti del mouse tra le schede (Figura 3). Se solo il 30% dei comandi sono utilizzati frequentemente da un utente, è possibile aggiungerli a una nuova scheda e nascondere le diverse schede che li contenevano originariamente. In tal modo, numerose schede e gruppi di comandi, inclusi i comandi personalizzati, eseguibili, e icone prodotte dall'utente, possono essere aggiunti e salvati come un file XML. Questi file possono essere condivisi e distribuiti all'interno di un'organizzazione per incrementare costanza ed efficienza.

Figura 3 - Schede non utilizzate nascoste
Nel portafoglio Geospatial 2013 erano stati introdotti i Tires (livelli) di GeoMedia (Essentials, Advantage e Professional). I livelli erano previsti sia per GeoMedia che per GeoMedia Pro. Inoltre, erano disponibili anche alcuni add-ons separati (ad esempio GeoMedia Grid).

Con il rilascio di GeoMedia 2014, le funzionalità di questi add-on sono state integrate nel pacchetto di base di GeoMedia ed è disponibile in base al livello di licenza acquistato dal cliente. Nella versione 2014, a differenza della versione GeoMedia 2013.1, i comandi degli add-on non appariranno come schede separate, ma saranno ben integrati in una o più schede già esistenti, in base al tipo di funzione. Ad esempio, i comandi di Fusion che vengono utilizzati per migliorare la qualità dei dati sono stati inclusi nella scheda Toolbox (Figura 4), mentre le funzioni di gestione dei dati dell’add-on Transaction Manager sono ora distribuite nelle schede di Analysis e Vector.

Con GeoMedia 2014, quando si installa e si configura GeoMedia per il livello Professional, si hanno le funzionalità dei cinque ex add-ons tutte integrate in un unico software senza la necessità di acquistare licenze o effettuare ulteriori installazioni di prodotti add-on distinti.
 
Figura 4 - Scheda Toolbox con i comandi di Fusion in GeoMedia Professional 2014
Per evitare disordine nelle schede, è stata ridefinita la distribuzione delle funzioni nelle schede in base ai tipi di dati, tipo di finestra (ad es. Layout), e selezione di feature. Ad esempio, la scheda Cadastral (Figura 5), che contiene molte funzioni dell'ex add-on Parcel Manager, appaiono solo quando definiti specifici tipi di connessioni al database. Lo stesso vale per la scheda Advanced che richiede una connessione a un database che utilizza lo schema Advanced Feature Model (AFM). Un comportamento simile può essere osservato con la scheda Table che appare solo se una finestra di dati è presente e le funzioni sono disponibili solo quando le colonne o le righe sono selezionate. 

Figura 5 - Scheda Cadastral
Il rilascio GeoMedia 2014 segna anche il porting dei rimanenti add-on nell'interfaccia con ribbon. Add-ons come GeoMedia 3D e GeoMedia Transportation Manager sono ora disponibili e pienamente integrati nei ribbon. Altri componenti aggiuntivi come GeoMedia Map Publisher e GeoMedia Database Manager saranno rilasciati entro l'anno. Le funzionalità aggiuntive degli add-on, come ad esempio GeoMedia 3D, possono essere sfruttate per la visualizzazione efficace e l'analisi delle informazioni in un ambiente 3D. I due precedenti add-ons sui trasporti (Transportation Manager e Transportation Analyst) sono ormai fusi in un unico add-on, GeoMedia Transportation Manager, che si presenta con nuovi miglioramenti per le rotte concorrenti e le capacità dei sistemi di riferimento multi-lineari.
Come molti utenti di GeoMedia sanno, una delle abilità uniche di GeoMedia sembra essere la sua capacità di connettersi a una vasta gamma di banche dati, sia legacy che moderne. Seguendo questa tendenza, molti dei prodotti del Intergraph Geospatial Portfolio, che include GeoMedia Desktop ora supportano il formato popolare File Geodatabase (FGDB) di Esri. Gli utenti di GeoMedia saranno ora in grado di leggere/scrivere questi database. Un'altra fonte di dati vettoriali per GeoMedia è ERDAS APOLLO 2014, che ora ha la capacità di catalogare, gestire e servire i dati vettoriali. Gli utenti di GeoMedia saranno in grado di utilizzare ERDAS APOLLO Explorer per effettuare ricerche nel catalogo per estensione geografica, parole chiave, ricerche avanzate o una combinazione di tutti i criteri, e utilizzare sia dati raster che dati vettoriali WMS nella finestra di Mappa.
Ci sono molte altre caratteristiche in GeoMedia Desktop 2014 e negli altri prodotti dell’Intergraph Geospatial Portfolio rispetto a ciò che è stato presentato qui. Controlla il canale Intergraph Geospatial Video Tutorial per i video, ed iscriviti alla newsletter di Planetek Italia per essere informato sui prossimi webinar e le prossime manifestazioni che saranno svolte vicino a te.