10 dicembre 2010

E' disponibile ERDAS 2011

La ERDAS Inc. rilascia ogni anno l'aggiornamento completo dell'intera suite software. Infatti, questa mattina, è stata rilasciata la versione 2011. Le novità sono molteplici e riguardano ERDAS IMAGINE e LPS con tutte le relative estensioni, ed ERDAS Apollo.

Nell’ottica della condivisione e interoperabilità tra sistemi, ERDAS IMAGINE 2011 offre il supporto nativo della connessione alla mappe di Microsoft Bing® (Aerial, Roads, Hybrid), da utilizzare come dati cartografici di sfondo per le proprie applicazioni, e la sincronizzazione con Google Earth, come ulteriore piattaforma di dati multi sorgente con cui confrontare i propri output.

La suite ERDAS 2011 punta ancora di più sulla massimizzazione della produttività dell’utente grazie alla possibilità di distribuire i processi su una infrastruttura di risorse hardware condivise in rete. Aumentando il numero di processamenti batch in parallelo che è possibile lanciare, sfruttando anche tutti i cores della propria macchina locale o remota, l’utente può ridurre drasticamente i tempi di elaborazione. Anche ERDAS APOLLO 2011 può essere utilizzato in un’architettura di sistemi in cluster per assicurare la continuità dei servizi Web, consentendo anche di organizzare i servizi di gestione e pubblicazione dei dati geospaziali in outsourcing attraverso una struttura cloud-based. Questa nuova release raggiunge l’obiettivo di rendere ancora più efficienti ed integrati tra loro i processi, in un unico workflow end-to-end, dall’acquisizione all’elaborazione, dall’estrazione di informazioni alla loro condivisione per creare valore sui dati geospaziali.

Tutti i clienti ERDAS con contratto di manutenzione attivo riceveranno gratuitamente l’aggiornamento alla nuova versione di tutti i software, usufruendo del consueto supporto tecnico di Planetek Italia. Per tutti i dettagli potete visitare il sito di Planetek Italia.

06 dicembre 2010

Analisi di change detection automatica [Videocorso in italiano su ERDAS IMAGINE DeltaCue]

Scenario:
Proviamo ad immaginare una situazione di emergenza dovuta ad una calamità naturale. Immaginiamo, ad esempio, che un terremoto o un alluvione abbia arrecato ingenti danni ad un centro abitato.
Esigenza:
Gli amministratori locali hanno il compito di gestire l'emergenza, identificare le aree colpite, pianificare gli interventi e stimare i relativi danni. Tutto questo in tempi contenuti per limitare al massimo i danni e per portare alla popolazioone i dovuti soccorsi.
Soluzione:
Avere a disposizione, nel più breve tempo possibile, dati telerilevati acquisiti ad hoc per l'emergenza è un elemento fondamentale per le tempestive operazioni di intervento. Tuttavia, se non si dispone degli strumenti necessari per elaborare tali dati altrettanto tempestivamente, si perde tutto il vantaggio della disponibilità immediata di dati geospaziali.
Come posso realizzare una carta delle aree colpite affidabile, accurata e in tempi brevi?
Possiamo essere davvero efficienti se impariamo ad usare ERDAS IMAGINE DeltaCue.
In questa sesta videolezione vi mostriamo come è possibile analizzare velocemente i cambiamenti intervenuti su un territorio grazie alle procedure automatiche e wizard-based di DeltaCue, il modulo aggiuntivo di ERDAS IMAGINE dedicato specificatamente alle analisi di change detection.

Riprendendo il lavoro fatto nella scorsa quinta videolezione, in cui abbiamo coregistrato dei dati satellitari multitemporali su Baghdad, vedremo ora come analizzare i cambiamenti intervenuti agli edifici della città tra due acquisizioni successive.



In particolare impareremo a:

Preparare i dati per l'analisi. Senza avere particolari competenze specifiche, vedremo come utilizzare le procedure automatiche di DeltaCue per tagliare i nostri dati sull'area effettiva di sovrapposizione, normalizzarne i valori spettrali, eliminare la presenza di nuvole, ecc...
Selezionare la giusta procedura di change detection.
DeltaCue mette a disposizione dell'utente numerosi algoritmi di change detection: da quelli specifici per analizzare i cambiamenti della vegetazione o del suolo, a quelli indicati per identificare le modifiche occorse a lle opere antropiche, ecc... Vedremo inoltre come impostare un valore soglia per individuare il cambiamento e la possibilità di reiterare la procedura. In questo modo siamo in grado di confezionare un personalizzato workflow di change detection, particolarmente idoneo ai nostri sciopi. Con DeltaCue identifichiamo solo le caratteristiche di nostro interesse.
Ripulire l'output con i filtri. Una volta ottenuto il risultato della nostra procedura, vedremo come migliorare l'output grazie all'utilizzo dei numerosi filtri disponibili in DeltaCue. Abbiamo la possibilità di utilizzare filtri spettrali, filtri per rimuovere gli errori dovuti ad una coregistrazione non idonea, filtri spaziali per vedere solo i cambiamenti di oggetti dalle caratteristiche geometriche particolari, ecc...I filtri di DeltaCue ci consentonodi eliminare i cambiamenti non reali o quelli ai quali semplicemente non siamo interessati.

Le analisi di change detection sono alla base di qualsiasi pianificazione di interventi in caso di calamità. Per i governatori locali, ad esempio, le mappe delle aree colpite sono gli strumenti sulla base dei quali vengono stimati i danni e richiesto lo stato di calamità al governo centrale. Realizzare tali mappe in tempi rapidi è quindi di fondamentale importanza. La disponibilità immediata di dati georiferiti da sola non è sufficiente se non si è in grado di elaborare tali dati altrettanto rapidamente. In tal senso, strumenti di elaborazione guidata, rapida e personalizzabile dei dati sono necessari tanto quanto questi ultimi. DeltaCue consente di realizzare analisi di change detection in pochi semplici passi, usufruendo dei wizard già predisposti nel software e senza la necessità di una competenza specifica a riguardo.

Tutti i video li troverete cliccando sulla voce etichetta "VIDEO Tutorial". Chi vuole essere informato direttamente nel proprio reader o nel client di posta, può sfruttare il sistema RSS copiando e incollando il link associato all'icona

02 dicembre 2010

Le estensioni ERDAS per ArcGIS 10

Mi premeva segnalare a tutti gli utenti della piattaforma ArcGIS 10, che sono già disponibili le versioni compatibili delle estensioni ERDAS, quindi Image Analysis e Stereo Analyst con i sottomoduli Terrain Editor e Feature Assist.

Si tratta di strumenti che permettono di svolgere in ambiente GIS l'image processing più tradizionale, con Image Analysis, fino alla più avanzata con Stereo Analyst che permette di estrarre gli elementi 3D da stereocoppie.

Per scoprire tutte le potenzialità di queste estensioni potete visitare il sito di Planetek Italia a questo link .

Rimanete in ascolto sul Blog, tutta la suite ERDAS 2011 verrà rilasciata tra pochi giorni!!


22 novembre 2010

Coregistrare automaticamente i dati [Videocorso in italiano su ERDAS IMAGINE AutoSync]

Scenario:
Supponiamo di avere a disposizione un nutrito database di dati multitemporali su di una stessa area, con centinaia di immagini acquisite relative ad anni differenti. Supponiamo di acquisire periodicamente nuovi dati che vengono immagazzinati nel nostro database.
Esigenza:
Come possiamo omogeneizzare, tenere aggiornate e ordinate tutte le coperture a nostra disposizione, assicurandone un'ottima georeferenziazione e sovrapposizione? Come posso farlo in maniera veloce ed automatica senza avere direttamente competenze e/o esperienze specifiche a riguardo?
Soluzione:
Possiamo farlo se impariamo ad usare ERDAS IMAGINE AutoSync.
In questa quinta videolezione vi mostriamo come è possibile coregistrare correttamente i propri dati multitemporali sfruttando le procedure automatiche e wizard-based di AutoSync, il modulo aggiuntivo di ERDAS IMAGINE dedicato specificatamente alla georeferenziazione e coregistrazione di dati, sia multi-sorgente che multi-risoluzione.



Vedremo da vicino come:
  • Controllare la sovrapposizione originaria dei nostri dati. Grazie alle capacità elevate di rapida visualizzazione di ERDAS IMAGINE, alle funzioni di blend e swipe, ecc... riusciamo, non solo a visualizzare in maniera sovrapposta le nostre immagini, ma a gestirne facilmente la trasparenza, anche con decine di immagini, per verificare la loro corretta o meno sovrapposizione.
  • Coregistrare correttamente i nostri dati. I wizard di Autosync ci guideranno attraverso tutte le fasi della coregistrazione: dalla definizione del numero e della distribuzione dei punti da collezionare per la georeferenziazione alla scelta tra il ricampionamento del dato o una semplice calibrazione, dalla scelta del modello geometrico più appropriato per la generazione dell'output al controllo dei punteggi di correlazione per verificare la bontà della procedura, ecc...Vedremo come qualsiasi tipologia di utente (specialista GIS, pianificatore, urbanista, topografo, ecc...) è perfettamente in grado di utilizzare IMAGINE AutoSync poichè le procedure automatiche non richiedono nessuna particolare competenza o esperienza ed è spesso sufficiente lasciar operare il software con settings di default per ottenere buoni risultati. Facilità di utilizzo, accessibilità e performance di elaborazione consentono di tenere aggiornato e coregistrato il proprio database di dati multitemporali con un notevole risparmio di tempo e risorse dedicate. Un ritorno sull'investimento significativo per quelle Pubbliche Amministrazioni, ad esempio, che periodicamente efffettuano rilievi sui loro territori di pertinenza ed hanno l'esigenza di coregistrare decine o centinaia di immagini al fine di aggiornare le loro mappe e pianificare gli sviluppi dell'area.
  • Verificare la corretta coregistrazione. Grazie alla disponibilità di viewer multipli in ERDAS IMAGINE e alla possibilità di collegare visualizzazioni diverse con geolink spaziali tra i viewer, ecc...siamo in grado velocemente di verificare la qualità dell'output ottenuto confrontandolo con i dati originari.
La coregistrazione dei dati è lo step preliminare e indispensabile per una successiva analisi di change detection, argomento che affronteremo nella prossima videolezione "IMAGINE DeltaCue: la change detection diventa automatica". Non perdete quindi il prossimo appuntamento dove vedremo come individuare automaticamente i cambiamenti intervenuti in un territorio e classificarli successivamente per una loro corretta analisi.

Tutti i video li troverete cliccando sulla voce etichetta "VIDEO Tutorial". Chi vuole essere informato direttamente nel proprio reader o nel client di posta, può sfruttare il sistema RSS copiando e incollando il link associato all'icona

08 novembre 2010

Creare e analizzare scenari in 3D [Videocorso in italiano su ERDAS]

Prima di introdurci alla creazione ed analisi di scenari in 3D possiamo domandarci:
Quanto è importante poter predire i possibili scenari futuri di evento o di un fenomeno naturale ai fini del rischio ambientale?
Quanto è importante poter visualizzare ed analizzare da tutti i punti di vista un territorio e le sue dinamiche ai fini della pianificazione?
Quanto è importante simulare realisticamente un'azione di intervento in un contesto geografico ostile o di difficile accesso per il successo dell'operazione?

In tutti e tre i casi la risposta è: fondamentale!
In realtà le applicazioni che si basano sull'analisi 3D di un territorio sono molte di più dei tre casi da me enumerati.
Per capire esattamente di cosa stiamo parlando ecco a voi la quarta puntata del videocorso in italiano su ERDAS, che mostra come utilizzare il modulo IMAGINE VirtualGIS per analizzare i propri dati in 3D.




Vedremo dal vivo come:
  • Preparare correttamente i propri dati per la visualizzazione in 3D. Dalle opzioni di visualizzazione del DEM e dell'immagine raster, dall'estrusione dei file vettoriali al giusto livello di dettaglio con cui renderizzare i dati geospaziali per un'agevole ed efficace animazione 3D. Le grandi compagnie del settore Oil&Gas sfruttano con gran beneficio le visualizzazioni tridimensionali di DEM e superfici del sottosuolo per rappresentare correttamente l'ambiente sotterraneo e modellizzare strutture 3D in profondità, dati di pozzo, superfici, ecc...Disporre di un modello tridimensionale completo del suolo e del sottosuolo consente di individuare con maggiore certezza la presenza di idrocarburi o minerali evitando lo spreco di trivellazioni infruttuose.
  • Personalizzare l'ambiente virtuale 3D per renderlo il più realistico possibile. Impostando il valore di esagerazione verticale opportuno con cui rappresentare il DEM, possiamo enfatizzare l'orografia del territorio e rappresentare meglio la sua variabilità altimetrica per "vedere" determinati fenomeni, o i loro risultati, altrimenti difficili da individuare. Scegliendo il colore di background e del cielo, possiamo creare delle viste prospettiche più realistiche per presentare con successo, e in maniera suggestiva ed interattiva, i nostri progetti di lavoro.
  • Creare dei voli virtuali 3D. La scelta ampia di modalità di navigazione, la possibilità di creare dei percorsi predefiniti dall'utente e le notevoli prestazioni nel rendering 3D, ci consentono di simulare realisticamente un volo sopra l'area oggetto di studio e di analizzarne le caratteristiche da tutti i punti di vista. In campo militare tali simulazioni di volo sono essenziali nelle fasi di addestramento dei piloti, di ricognizione e perlustrazione preventiva del territorio prima dell'intervento reale, di organizzazione della logistica per lo spostamento dei mezzi e delle truppe, ecc...In determinati casi, tutto questo può determinare il successo o l'insuccesso di un'operazione e preservare la stessa vita degli operatori.
  • Creare delle animazioni 3D. Riprodurre l'evolversi di determinati fenomeni naturali ci consente di capirne le cause e predirne gli effetti. Modellizzando in 3D una superficie d'acqua, possiamo, ad esempio, prevedere gli effetti distruttivi di un alluvione, sapere quali aree sommergerà prima, ecc...così come prevedere quali deviazioni al deflusso superficiale delle acque la realizzazione di una determinata infrastruttura comporterà. Non sono certo rari i casi in cui la disponibilità di tali informazioni potrebbe (e avrebbe potuto) prevedere per tempo una calamità naturale e mitigarne il rischio, a beneficio della salvaguardia delle vite umane e dei danni al patrimonio.
Nella prossima videolezione "IMAGINE AutoSync: coregistra automaticamente i tuoi dati" vedremo come coregistrare velocemente grandi volumi di dati multitemporali e tenere in ordine e aggiornati i propri database.

Tutti i video li troverete cliccando sulla voce etichetta "VIDEO Tutorial". Chi vuole essere informato direttamente nel proprio reader o nel client di posta, può sfruttare il sistema RSS copiando e incollando il link associato all'icona

05 novembre 2010

ERDAS 2011: che c'è di nuovo?

Sei pronto a gestire i tuoi dati geospazioni in maniera ancora più efficente?

E allora non perdere il webinar di martedì prossimo, 9 Novembre, come di consueto alle 17.00, per conoscere tutte le novità della release ERDAS 2011.

Al termine del webinar ci sarà l'occasione di interagire con i Product Manager della casa madre, per ciascuna linea di prodotto, quindi di chiarire ogni dubbio in merito a tutte le nuove funzionalità presentate.

Si parlerà di :
  • Nuovo supporto per processing "distribuito" in ERDAS IMAGINE ed LPS;
  • Utilizzo delle mappe Bing nelle soluzioni ERDAS;
  • La connessione con Google Earth nei flussi di lavoro;
  • I nuovi strumenti di ERDAS IMAGINE dedicati agli utenti della Difesa;
  • Come pubblicare i dati nel catalogo ERDAS APOLLO utilizzando ERDAS IMAGINE.

Non perdere dunque quest'occasione di conoscere in anteprima queste ed altre novità.

Registrati subito qui oppure, se sarai presente alla conferenza ASITA a Brescia , vieni a seguire il webinar allo stand di Planetek Italia, è il num. 30 .

Per approfondire ulteriormente tutti gli aspetti di ERDAS 2011 è anche disponibile il documento What's New sul sito ERDAS.

26 ottobre 2010

Terza puntata del videocorso in italiano su ERDAS: Map2PDF

Come posso creare in poco tempo e senza difficoltà delle mappe personalizzate, da poter aggiornare di volta in volta in funzione delle mie esigenze, senza essere un'esperto GIS o avere particolari competenze nella gestione di dati cartografici?
In questa terza videolezione vi mostriamo come ottenere un prodotto cartografico affidabile in pochi semplici passaggi grazie al modulo Map2PDF di ERDAS IMAGINE e al formato GeoPDF (cioè un pdf georeferenziato).


Seguendo questa videolezione impareremo a:
  • Creare e personalizzare un mappa in ERDAS IMAGINE. Dalla scelta dei vari template già disponibili, all'inserimento di elementi quali scale grafiche, legende, grigliati cartografici, ecc...Grazie all'ampia varietà di modelli già disponibili riusciamo a creare una mappa affidabile, personalizzata, con una bandella appropriata e tutte le informazioni a corredo utili al suo proficuo utilizzo. Tutto questo senza essere degli esperti cartografici o GIS ma utilizzando semplici strumenti accessibili a tutti. Chiunque può, dunque, creare una mappa affidabile a prescindere dalle proprie competenze.
  • Esportare la mappa in formato GeoPDF. La possibilità di creare il pdf georeferenziato della propria mappa comporta il notevole vantaggio di utilizzare un formato di interscambio tra i più diffusi al mondo col quale poter scambiare informazioni e interagire con chiunque sia in grado di aprire un pdf in Adobe Reader.
  • Sfruttare tutti i vantaggi del formato GeoPDF. Grazie agli strumenti offerti dalla toolbar di TerraGo, possiamo calcolare coordinate spaziali, identificare punti di coordinate note, calcolare lunghezze e aree, inserire commenti, geomarker e una lunga serie di simbologie per localizzare sulla nostra mappa infrastrutture o determinati eventi di interesse militare o legati ad interventi di soccorso, di difesa e sicurezza, ecc...
Tutti questi strumenti, semplicissimi da utilizzare, ci offrono il grande vantaggio di poter personalizzare la nostra mappa o editare al volo le mappe fatte da terzi, semplicemente inserendo un geomarker o un commento o una simbologia specifica, tutto direttamente in ambiente Adobe. Non servono costosi software GIS nè tantomeno specifiche competenze cartografiche.
Proviamo ad immaginare i benefici di utilizzare un GeoPDF in una situazione operativa:
  • gli operatori che intervengono sul luogo possono muoversi agevolmente sul territorio, anche in assenza di un ricevitore GPS o in caso di assenza di copertura del segnale, rintracciando sulla mappa e raggiungendo specifici target, effettuando al volo misure di distanze per potersi spostare, ecc...
  • gli operatori, essendo fisicamente presenti sul luogo di intervento, possono, in tempo reale, aggiornare la mappa inserendo annotazioni, commenti, identificando particolari aree di interesse in funzione di quella che è la situazione reale dello scenario nel quale operano e di come esso evolve nel breve termine.
  • i decision makers possono ricevere facilmente il GeoPDf (come allegato ad una mail ad esempio) aggiornato in tempo reale dagli operatori, avendo un'istantanea georeferenziata dello stato dei luoghi per poter prendere le decisioni strategiche ai fini delle operazioni di intervento. Nelle situazioni di emergenza, avere una completa conoscenza dello scenario su cui intervenire, aggiornata al minuto, consente di intervenire efficacemente e di gestire le operazioni in termini di uomini da inviare, mezzi da mobilitare, percorsi da seguire o da evitare, rischi da considerare ecc...
Nella prossima videolezione "IMAGINE VirtualGIS: analizza i tuoi dati in 3D" vedremo come creare realistici scenari virtuali 3D per analizzare i propri dati da tutti i punti di vista.

Tutti i video li troverete cliccando sulla voce etichetta "VIDEO Tutorial". Chi vuole essere informato direttamente nel proprio reader o nel client di posta, può sfruttare il sistema RSS copiando e incollando il link associato all'icona

15 ottobre 2010

Vi sveliamo i segreti della ...compressione ECW

Sviluppate nel 1998 da ER Mapper, le librerie e componenti contenuti nell'ERDAS ECW JPEG2000 SDK sono la chiave di volta per realizzare le funzionalità di gestione del formato ECW e JPEG2000 per tutto il software ERDAS.

ERDAS IMAGINE, LPS ed ERDAS APOLLO utilizzano proprio le librerie contenute nell'SDK per fornire il supporto per la lettura e compressione dei formati ECW e ECWP .
E' proprio per questo che il prodotto è sempre più robusto e collaudato da oltre 10 anni ed sempre più richiesto per poter realizzare applicazioni di alta qualità.

La versione 4.1 è l'ultima release supportata ed è fornita in due kit :
ECW JPEG2000 SDK (Read-Only) gratuito
ECW JPEG2000 SDK (a pagamento)

Il ERDAS ECW JPEG2000 SDK (Read-Only) è un prodotto gratuito in grado di fornire gli strumenti di sviluppo lato-desktop per aggiungere la capacità di sola lettura di formati ECW, ECWP e JPEG2000 alle vostre applicazioni software desktop.

Questo SDK è disponibile gratuitamente sul sito web della ERDAS e può essere anche considerato come product evaluation per la versione a pagamento.

ERDAS ECW JPEG2000 SDK invece aggiunge alle capacità di lettura precedentemente viste anche molti altri strumenti di sviluppo desktop per comprimere immagini in entrambi i formati ECW e JPEG2000.

Tutte le Versioni girano su piattaforma Microsoft Windows 32 e 64-bit e Microsoft Visual Studio 2005/2008.
Per conoscere le varie opzioni di compressione dei dati geospaziali oggi disponibili, i vantaggi, i limiti e le ultime novità, registrati al webinar che si terrà il 18 Ottobre alle ore 17:00 (ora italiana) cliccando su :
http://www.erdas.com/Resources/Webinars/UpcomingWebinars/tabid/91/currentid/3665/objectid/3665/default.aspx

12 ottobre 2010

Seconda puntata del videocorso in italiano su ERDAS: la Shoebox

Dopo aver svelato i segreti della nuova interfaccia grafica di ERDAS IMAGINE 2010 nella prima puntata di questo videocorso, affrontiamo ora l'annoso problema di chi deve gestire una grande mole di dati all'interno del proprio progetto e sopratutto deve condividerla con altri utenti e collaboratori. Una necessità concreta per chiunque abbia a che fare con datiaset geospaziali complessi e lavori in gruppi o team in cui l'aspetto collaborativo è decisivo ai fini della conclusione del progetto e la consegna poi al cliente finale.



In questa seconda videolezione mostreremo come la funzione Shoebox di ERDAS IMAGINE 2010 sia un valido strumento per una gestione ottimale dei dati e per la loro condivisione all'interno di organizzazioni e team di lavoro.
Vedremo da vicino come:
  • Rintracciare e caricare i dati di cui abbiamo bisogno in maniera funzionale ed efficiente. Selezionando le cartelle di default per importare/esportare i dati in input/output e visualizzando di volta in volta solo i formati dati di nostro interesse, evitiamo di perdere tempo prezioso (e pazienza) vagando tra le varie cartelle e sottocartelle della nostra rete.
  • Gestire e organizzare i propri dati con la Shoebox. Creando un proprio catalogo personalizzato e strutturato in base alle nostre specifiche esigenze, siamo in grado di richiamare e caricare al volo tutti i dati di cui abbiamo bisogno, senza doverli importare singolarmente e senza preoccuparci più di dove fisicamente risiedano. Possaimo così gestire in maniera ottimizzata i dataset utili al nostro progetto evitando di smarrirli, di creare duplicati, ecc...
  • Condividere dati, workflow e interi progetti. Condividendo il file Shoebox con altri utenti connessi alla nostra stessa rete, questi saranno in grado di caricare nel proprio ambiente desktop i dataset da me predisposti. Possiamo fare anche di più: nella prima videolezione abbiamo visto come poter creare un proprio workflow personalizzato e salvarlo come file di layout. Condividendo anche questo, i nostri collaboratori potranno recepire ed eseguire le procedure da me create e con i dati da me predisposti, a prescindere dalla loro formazione personale o competenza specifica. Tutte queste funzioni di ERDAS IMAGINE 2010 consentono di mettere velocemente a disposizioni di tutte le risorse dataset, procedure e interi progetti all'interno di organizzazioni o team di lavoro, massimizzando i benefici di una condivisione di informazioni efficace. Tutto questo si traduce in alta produttività ed efficienza del progetto.

Nella prossima videolezione "Map2PDF for IMAGINE: crea il GeoPDF della tua mappa" vedremo come creare un GeoPDF a partire dalla propria mappa.

Tutti i video li troverete cliccando sulla voce etichetta "VIDEO Tutorial". Chi vuole essere informato direttamente nel proprio reader o nel client di posta, può sfruttare il sistema RSS copiando e incollando il link associato all'icona

04 ottobre 2010

Gli strumenti per la stereoscopia 3D: 2a parte, i software

Rieccomi qui a parlare di restituzione da coppie stereo in 3D. Stavolta mi dedicherò a ciò che serve per completare la strumentazione insieme con la parte hardware descritta nella prima parte.
Quali sono i software messi a disposizione da ERDAS per estrarre le informazioni partendo da una stereocoppia e, con queste, aggiornare un database topografico?
Innanzitutto l'utente dovrà dotarsi di un software che gli permetta di orientare perfettamente la coppia stereo mediante le opportune operazioni di fotogrammetria.


LPS (Leica Photogrammetry Suite) Core, come deducibile dal nome, è il software base per la correzione delle immagini stereo e la preparazione del blocco opportunamente orientato per le successive operazioni di restituzione.
Al modulo base possono poi essere aggiunti numerosi sottomoduli. In particolare, per le operazioni di editing ed estrazione di informazioni altimetriche dalla stereocoppia è necessario dotarsi di LPS Stereo ed LPS Terrain Editor.


Last but not least, lo strumento per la restituzione, disponibile sia in ambiente ERDAS che ESRI. Stereo Analyst per ERDAS IMAGINE o per ArcGIS permette di ricavare tutte le informazioni utili per l'aggiornamento del database topografico nel formato prescelto in base all'ambiente in cui si opera abitualmente (che sia CAD o GIS). Nella versione per ArcGIS gli oggetti in ambiente stereo vengono immagazzinati direttamente in un geodatabase.

Mettete dunque insieme la 1a e la 2a parte di questo post e la vostra stazione di stereo-restituzione 3D sarà completa!

27 settembre 2010

Videocorso in italiano su ERDAS: si parte !!!

Eccoci ai nastri di partenza!
Oggi pubblichiamo la prima videolezione del corso gratuito on-line su ERDAS 2010. Un'iniziativa di Planetek Italia per supportare sempre meglio i propri clienti con una serie di video dimostrativi, della durata di pochi minuti, sull'utilizzo di ERDAS IMAGINE, LPS e vari moduli add-on.
La cadenza delle videolezioni sarà bisettimanale e i contenuti saranno resi pubblici di volta in volta su questo blog.



Questa prima videolezione mostra come l'interfaccia grafica di ERDAS IMAGINE 2010 è stata concepita per facilitare il lavoro dell'utente rendendolo più facile ed efficiente.
In particolare impareremo a:
  • Conoscere gli elementi di cui si compone l’interfaccia grafica. Dai Ribbon alla Quick Access Toolbar, dal pannello dei contenuti ai viewer 2D e 3D, ecc...
  • Trovare le funzioni e i tool di cui abbiamo bisogno grazie ai Ribbon. Vedremo da vicino come tutte le funzioni e i tool di IMAGINE sono stati riorganizzati in Ribbon. Scopriremo come i Ribbon si adattano automaticamente al nostro lavoro mettendoci a disposizione in maniera dinamica gli strumenti idonei in funzione del tipo di dato con cui stiamo lavorando. In questo modo avremo tutto quello che ci serve sempre a portata di click, evitando inutili perdite di tempo alla ricerca di funzioni di cui non conosciamo l'ubicazione. Questo faciliterà enormemente anche i meno esperti o chi si trova a disagio nel passare dalla vecchia interfaccia a questa.
  • Personalizzare l’ambiente di lavoro per allinearlo al prorpio modo di operare. Impareremo a customizzare le toolbar e a configurare i viewer nel modo a noi più consono. Vedremo come salvare il proprio ambiente di lavoro come Layout in modo da ritrovarlo automaticamemte ogni volta che lanceremo una nuova sessione di IMAGINE.
  • Creare e condividere processamenti e worflow con altri utenti. Impareremo a creare dei flussi di lavoro personalizzati semplicemente configurando dei Ribbon ad hoc con le funzioni a noi necessarie. La possibilità di condividere questi workflow all'interno di organizzazioni fatte da persone che devono collaborae tra di loro è molto utile nell'ottica delle condivisione delle procedure e del know how. Condividere i workflow è strategicamente importante in particolare in contesti organizzativi in cui vi è, ad esempio, un alto turn over di risorse o in caso in cui queste abbiano competenze diverse e difficilmente integrabili.

Nella prossima videolezione "ERDAS IMAGINE 2010: organizza i tuoi dati con la Shoebox" vedremo come gestire in maniera ottimizzata i dati all'interno del nostro progetto.

Tutti i video li troverete cliccando sulla voce etichetta "VIDEO Tutorial". Chi vuole essere informato direttamente nel proprio reader o nel client di posta, può sfruttare il sistema RSS copiando e incollando il link associato all'icona

Buona lezione e stay tuned!

14 settembre 2010

Massimizza il tuo investimento!

Se sei in possesso di immagini WorldView-2 ad 8 bande e vuoi conoscere come estrarre le informazioni utilizzando le soluzioni ERDAS, segui il Webinar Digitalglobe - ERDAS previsto domani , 15 Settembre 2010 alle 17:00 ora italiana.
Potrai apprendere come:
  • integrare i dati WorldView-2 all'interno dei tuoi progetti;
  • analizzare i cambiamenti avvenuti nella tua area di studio tramite confronto multitemporale;
  • effettuare la fusione tra le bande coastal, yellow, red edge e near-infrared 2 e la banda ad altissima risoluzione e poter successivamente estrarre informazioni di dettaglio sul landuse e landcover;
  • visualizzare le coppie stereo WorlView-2 con ERDAS IMAGINE ed utilizzarle nelle applicazioni in cui è fondamentale l'informazione relativa alla quota sul terreno.
Non perdere l'opportunità di seguire questo interessantissimo Webinar!
Puoi registrarti da questo link.

01 settembre 2010

Gli strumenti per la stereoscopia 3D: 1a parte, l'hardware

La crescente disponibilità di coppie stereo acquisite dalle ultime missioni satellitari dotate di sensori ad altissima risoluzione, ha creato grande interesse in tutti quegli utenti che si occupano di applicazioni nelle quali l'informazione 3D e l'aggiornamento del database topografico sono di primaria importanza.
Ho pensato potesse essere utile dunque riassumere, in un paio di post, quali sono gli strumenti che la ERDAS mette a disposizione per questa necessità. Cominciamo con la parte hardware e, tornando su questo blog, troverete presto la 2a parte, dedicata ai software.

La migliore soluzione per coloro che si occupano di restituzione cartografica per più ore durante la giornata è costituita dal monitor PLANAR e dal TopoMouse.

Il monitor PLANAR , grazie a degli appositi occhiali polarizzati passivi, forniti contestualmente ed una scheda video idonea, permette di visualizzare al meglio l'informazione proveniente dall'area di sovrapposizione della coppia stereo, e quindi le quote degli elementi presenti sull'area ripresa da aereo o da satellite. Il PLANAR è disponibile in 3 versioni: 17,22 e 26 pollici.

Per velocizzare e semplificare le operazioni di restituzione è possibile dotarsi di uno strumento comodo ed ergonomico, il TopoMouse.
Bottoni e switch del TopoMouse sono realizzati per sostenere milioni di pressioni. Per minimizzare le selezioni errate e semplificarne la pulizia, il dispositivo si muove su speciali tappetini plastificati.
Il TopoMouse è uno strumento largamente diffuso e perfettamente integrato nei software Stereo Analyst per ArcGIS, Pro600 ed ORIMA.

Ma come vi dicevo, della parte software parleremo in un altro post.

Arrivederci alla 2a parte.



24 agosto 2010

Come gestire al meglio i miei dati

Una delle novità introdotte nella nuova versione ERDAS IMAGINE 2010 è stata la nuova interfaccia grafica. Questa, infatti, è stata arricchita con numerose funzioni, tutte orientate a semplificare il lavoro dell'utente.
Tra queste spicca senza dubbio la Shoebox.
Vediamo in questo breve post cos'è e come funziona.

Questa nuova funzione mi consente di salvare in un piccolo file testuale tutti i percorsi e le directory dei dati utili al mio progetto di lavoro. La Shoebox mi consente anche di organizzare questi dati per gruppi secondo le mie esigenze specifiche. In seguito, aprendo semplicemente il file Shoebox, importerò al volo in IMAGINE tutti i dati, nello stesso ordine e struttura in cui sono stati salvati, senza doverli ricaricare singolarmente. In questo modo sono in grado di gestire in maniera organica e ottimizzata i miei dati, senza inutili perdite di tempo nel cercarli nelle varie unità di rete, tra le varie cartelle e sottocartelle.

Inoltre, il vero valore aggiunto della Shoebox sta nella possibilità di condividere i miei dati con altri utenti connessi alla mia stessa rete. Ad es. un collega potrà aprire il file di Shoebox da me creato all'interno della sua sessione di IMAGINE e caricare al volo i dati relativi al mio progetto, senza dover spostare fisicamente i file o specificare le directory di ogni singolo dato. Anche questo significa risparmio di tempo ed efficienza!

Imparare ad utilizzare la Shoebox è semplicissimo.

La Shoebox si trova a sinistra del viewer di ERDAS IMAGINE, sotto il riquadro del Pannello dei Contenuti. Ogni volta che importo un dato in IMAGINE, questo viene visualizzato nel viewer e riportato nel Pannello dei Contenuti. Per poterlo aggiungere al file di Shoebox che voglio creare basta semplicemente trascinarlo (drag & drop) dal Pannello dei Contenuti nel riquadro della Shoebox. In questo modo posso aggiungere tutti i dati che desidero e che sono stati già caricati nel viewer.


Alternativamente posso cliccare col tasto destro sulla cartella Shoebox e selezionare "Add file" dal menù a tendina. Per una gestione ottimale dei dati presenti nella Shoebox, posso organizzarli per gruppi selezionando dal menù a tendina "Add Group".
Una volta che ho organizzato nel miglior modo tutti i dati presenti nella Shoebox la rinomino e salvo il relativo file (.ixp) selezionando, sempre dal menù a tendina, prima "Rename" e poi "Save as Shoebox file".
Quando avrò bisogno di caricare nuovamente tutti i dati selezionerò semplicemente "Open Shoebox file". Tutti i dati ricompariranno nel riquadro della Shoebox, organizzati nel modo a me più consono, ma non saranno visualizzati. Per vederli nel viewer basterà trascinarli (drag & drop) dalla Shoebox nel viewer.

Se vuoi vedere dal vivo come è facile e intuitivo utilizzare la Shoebox, guarda il video tutorial in italiano qui sotto.

06 agosto 2010

Apollo on-the-cloud

Il trend commerciale dei servizi in hosting è oramai irreversibile, e le grandi società di telecomunicazioni, insieme ai principali vendor di tecnologia, hanno già messo in piedi delle infrastrutture SaaS per l'erogazione di servizi specifici in hosting.
Questa tendenza si potrà concretizzare anche per i dati geospaziali?

La ERDAS Inc. ha annunciato da pochi giorni la disponibilità per il mercato USA del prodotto ERDAS APOLLO "on the Cloud".

In breve si tratta di una soluzione SaaS che, attraverso la sottoscrizione di un abbonamento mensile, permette di accedere ad un ERDAS APOLLO Professional in hosting.
Effettuando l'Upload dei propri dati sul server remoto, si potrebbe così creare una "IDT on-the-cloud".

La pagina web di riferimento è: http://erdas.thegismarketplace.com
Ulteriori infomazioni le troverete qui.

Sarà pronto il mercato italiano per una modalità di licensing a pagamento tipo "pay-as-you-go", o in abbonamento mensile, che comporti l'invio dei propri dati ad un provider esterno di servizi per tenerli in hosting su server che non si possiedono fisicamente?

22 luglio 2010

Come fare il pansharpening dei dati

Scrivo questo post di natura un pò più tecnica su come si effettua il pansherpening di un'immagine satellitare perchè voglio mettermi dal punto di vista dell'utente web. Noi tutti utilizziamo il web anche per cercare soluzioni a problemi concreti che abbiamo, nella speranza di trovare un post o un commento su un blog tematico che spiega come risolvere quel problema specifico.
Ebbene, per tutti gli utenti ERDAS, e non, può essere interessante sapere come si ottiene un dato pansharpened a colori naturali partendo da un'immagine satellitare, con tutte le bande spettrali separate tra di loro, e utilizzando gli strumenti di IMAGINE 2010.
Ecco un mini tutorial che illustra la procedura da seguire utilizzando un'immagine WorldView-2.

Per poter sfruttare l’altissima risoluzione spaziale offerta dalla banda pancromatica del dato WorldView-2 (50 cm) senza rinunciare ad un’immagine a colori naturali, occorre effettuare una operazione di fusione (pansharpening) tra la banda pancromatica e le bande multispettrali (2 metri). In tal modo si otterrà un’immagine a colori naturali e alla risoluzione di 50 cm pixel.

La prima operazione da fare è estrarre le 4 bande R-G-B e NIR dal dato multispettrale. Occorre utilizzare la funzione “Layer Stack”, cliccando sul pulsante “Spectral” presente all’interno nel tab “Raster” della nuova interfaccia grafica di IMAGINE 2010.










Nella finestra “Layer Selection and Stacking” occorre definire il file di input e quello di output e poi nel menù a tendina “Layer” è possibile scegliere le bande che si vuole esportare e selezionarle cliccando su “Add”. Cliccare infine su “OK”. Come parametro di output è possibile selezionare la risoluzione radiometrica con cui si vuole esportare l’immagine.
























Per una corretta selezione della bande del dato WorldView-2 da esportare riporto qui l'elenco:

• Banda 1: Coastal;
• Banda 2: Blue;
• Banda 3: Green;
• Banda 4: Yellow;
• Banda 5: Red;
• Banda 6: Red Edge;
• Banda 7: NIR1;
• Banda 8: NIR2.
















Bene.
Ora occorre selezionare l'algoritmo di pansharpening più adatto ai nostri scopi. Nel tab “Raster” è presente il pulsante “Pan Sharpen” che mette a disposizione una serie di algoritmi specifici:

  • HPF Resolution Merge;
  • Modified IHS Resolution Merge;
  • Subtractive Resolution Merge;
  • Ehlers Fusion Resolution Merge;
  • Ecc…
Alcuni di questi algoritmi sono specifici per determinati sensori satellitari, altri conservano nell’output prevalentemente l’informazione spaziale (dettaglio) piuttosto che quella spettrale o viceversa. Nella maggior parte dei casi l’algoritmo “Subtractive Resolution Merge” offre il giusto compromesso tra l’elevato dettaglio spaziale e una realistica rappresentazione dei colori.
Selezionare quindi l’algoritmo “Subtractive Resolution Merge” e nell’omonima finestra che appare selezionare i file di input (multispettrale a 4 bande e pancromatico) e di output. Selezionare il tipo di sensore dal menù a tendina “Input Sensor Type” e cliccare su “OK”.
























Ecco un esempio del risultato ottenuto con una immagine WorldView-2 su San Salvador in Brasile (immagine sottostante). L’immagine pansharpened così creata (viewer di sinistra) mostra in effetti una risoluzione spaziale del tutto analoga all’immagine pancromatica (viewer di destra) e una buona rappresentazione cromatica.



19 luglio 2010

Installazioni ERDAS e virus alert

Di recente, da parte di Symantec Norton è stata riportata la presenza di un "falso" virus, denominato "suspicious.emit" , in ERDAS IMAGINE 2010.

Il software Symantec Norton anti-virus ha infatti allertato i suoi utenti che un file presente all'interno di ERDAS IMAGINE 2010, importdppdb_ui.exe, fosse portatore del "suspicious.emit" virus. Nessun altro Antivirus l'ha invece riscontrato.

La ERDAS ha dichiarato che l'intera suite di ERDAS 2010 software, sia nella versione presente su DVD che disponibile in download da pagina web, incluso l'aggiornamento alla versione 10.1, ha superato una piena scansione tramite sistema riconosciuto Kaspersky anti-virus . Il file in questione, inoltre, che riguarda la funzionalità di Import del Digital Point Position Database data format, viene utilizzato da molti anni e nessuno di questi problemi con i virus era stato mai riportato.

Possiamo quindi dire senza dubbi che si tratta di un falso positivo e che non si può temere nessun rischio di "infezione virale" a seguito di installazione di prodotti ERDAS.

26 giugno 2010

Come massimizzare il ROI sulle immagini satellitari

Conosciamo ormai bene tutti la situazione in cui ci stiamo muovendo, come Paese Italia, nello scenario della crisi globale. Sentiamo tutti i giorni al telegiornale gli effetti di questa crisi sull'economia nazionale, sul mercato del lavoro, ecc...
In periodi di difficoltà economica, le parole d'ordine sono "risparmio", "parsimonia" e soprattutto "evitare sprechi". Lo sanno molto bene le Pubbliche Amministrazioni che hanno budget di spesa sempre più ristretti e attività inderogabili da portare comunque avanti.
In queste situazioni critiche diventa fondamentale il concetto di ROI: il ritorno sull'investimento fatto.

Scenario:
Immaginiamo di essere una Pubblica Amministrazione che ha acquistato delle immagini satellitari per monitorare il proprio territorio.
Domanda:
Dopo aver investito dei soldi per comprare le immagini satellitari, sono sicuro di riuscire a sfruttare tutto il contenuto informativo in esse contenuto e a trarne il maggior vantaggio possibile? Come posso essere sicuro di riuscire a massimizzare il ritorno sull'investimento fatto?

Seguire il prossimo seminario on-line ERDAS può mostrami come!
Il webinar mostrerà infatti come LPS, la suite di strumenti fotogrammetrici della ERDAS, mi permette di processare dati provenienti dalla maggior parte delle piattaforme satellitari oggi disponibili, ottimizzando l'efficienza dell'intero workflow, grazie ai tool intuitivi che mi consentono di risparmiare tempo e massimizzare la produzione. Anche questo significa ROI!
In questo nuovo appuntamento on-line, saranno mostrate le performance di LPS nel processare dati ad altissima risoluzione, sia DigitalGlobe che GeoEye, e gli strumenti che mi consentono di gestire in maniera ottimale tutte le fasi del mio lavoro.
L'appuntamento è allora per martedì
29 giugno prossimo, alle 17:00 (ora italiana).

24 giugno 2010

Come gestire la trasparenza sui file ECW

Nella mia ormai decennale esperienza sia come utente sia come operatore di customer care per il software ER Mapper, mi è capitato spesso di imbattermi sulla necessità (o la richiesta dei clienti) di rendere trasparenti i bordi o gli sfondi delle immagini compresse in formato ECW.
Mi fa molto piacere poter dire che adesso quest'operazione si può fare , sia in fase di compressione del dato, sia sul dato già compresso. E devo ringraziare la ERDAS che ha realizzato finalmente questo miglioramento del prodotto.
Queste importanti novità sono state apportate nella versione 10.1 di ERDAS ER Mapper, rilasciata insieme agli altri aggiornamenti, lo scorso Aprile.

E' possibile con la nuova versione, in fase di compressione del dato, utilizzare una maschera Transparency/Opacity in cui evidenziare il valore dei pixels aventi valore nullo ed ottenere su questi la trasparenza sul dato di output. Questa opzione è disponibile nell'Image Compression Wizard in una check-box attivabile al momento della scelta sul tipo di compressione da effettuare (se in RGB , Grayscale o Multibanda). Il risultato dopo l'applicazione di questa maschera è come l'immagine che vedete a sinistra.
La stessa maschera è disponibile su un Wizard che permette di impostare la trasparenza su dati in formato ECW già disponibili. Sempre nella Compression toolbar, si chiama Opacity Builder Wizard.

Buona compressione!

21 giugno 2010

Ortorettificare rilievi aerei storici

Come posso ortorettificare dei fotogrammi aerei in assenza totale dei parametri di volo e dei certificati di calibrazione?
Un quesito che si pone ogni volta che abbiamo a che fare con rilievi aerei storici di cui sono andate perdute, o non sono disponibili, tutte le informazioni a corredo per la creazione del blocco aerofotogrammetrico. Una situazione, questa, non così rara a verificarsi quando si lavora con i dati di alcuni rilievi storici fatti in Italia.
Un caso emblematico è rappresentato dal volo GAI.
Negli anni a cavallo tra il 1954 ed il 1956 il GAI, Gruppo Aeronautico Italiano, effettuò per conto dell’IGM, l’Istituto Geografico Militare Italiano, un rilievo aerofotogrammetrico in bianco e nero, alla scala media di scala di 1: 33.000, sulla quasi totalità del territorio nazionale. Il volo GAI ha un enorme valore geoinformativo in quanto rappresenta la prima copertura stereoscopica dell’Italia. L’IGM ha messo questi fotogrammi a disposizione delle amministrazioni italiane, e numerose sono le applicazioni di change detection che hanno analizzato i cambiamenti intervenuti dagli anni '50 fino ai nostri giorni.
Per ovviare al problema dell'assenza dei parametri di volo e dei certificati di calibrazione di un rilievo aereo, ERDAS offre la sua soluzione: LPS.
ERDAS LPS mette a disposizione dell'utente appositi algoritmi di autocalibrazione (SCBA: Self-Calibrating Bundle Adjustment) basati su differenti modelli empirici, che consentono di costruire i blocchi aerofotogrammetrici funzionali al processo di ortorettifica.
In sostanza, ipotizzando che il Punto Principale coincida esattamente con l'origine delle coordinate lastra, basta inserire i parametri relativi alla lunghezza focale della camera e alla dimensione dei fotogrammi per effettuare l’ortorettifica dei fotogrammi aerei.
Le ortofoto ottenute dai voli GAI in questo modo presentano valori di accuratezza straordinariamente elevati (errori al di sotto dei 5 m).
In questo modo ERDAS LPS mi permette di recuperarae l'enorme patrimonio informativo dei rilievi storici, che rappresentano un'istantanea dello "stato dei luoghi" del passato, e di metterlo a confronto con la situazione odierna.
Volete vedere delle apllicazioni concrete realizzate proprio utilizzando ERDAS LPS? Bene.
Cliccando qui potrete scaricare il documento riassuntivo di due importanti case history:
  • Analisi delle dinamiche spaziali dei popolamenti forestali nella Regione del Veneto. (Università IUAV - Dip. Pianificazione del Territorio)
  • Le dinamiche territoriali in ambito urbano: un caso di studio con fotogrammi storici sulla città di Bologna. (Comune di Bologna - Area Urbanistica, Ambiente e Mobilità - SIT)

10 giugno 2010

Comprimere i dati in ERDAS

Da quando la ER Mapper è stata acquisita dalla ERDAS Inc., sono tanti gli utenti che si chiedono se esista ancora la stessa politica sulla compressione dei dati in formato ECW e JPEG2000 e quali siano i cambiamenti in merito.
La politica della casa madre statunitense è un po' differente da quella inizialmente utilizzata da ER Mapper. Questo anche in virtù del software che al momento gestisce la compressione in questi formati.
Come prima informazione è bene sapere che allo stato attuale non esiste più alcuna versione di compressore gratuito. L'opzione di trasformazione di grandi quantità di file in formato ECW o JPEG2000 è stata integrata nelle differenti versioni di ERDAS IMAGINE 2010 secondo lo schema che segue:

IMAGINE Essentials: comprime dati fino a 10GB in input;
IMAGINE Advantage: comprime dati fino a 100GB in input e ne permette anche la mosaicatura ed il bilanciamento;
IMAGINE Professional (in licenza condivisa con ER Mapper): comprime dati in maniera illimitata e ne permette tutte le tipologie di elaborazioni successive.
Per conoscere le differenze tra le tre versioni è disponibile questo documento in italiano.

27 maggio 2010

Il contributo di ERDAS alle IDT europee: un seminario su INSPIRE

La direttiva INSPIRE ha definito, a livello europeo, il contesto normativo per l'implementazione delle Infrastrutture di Dati Territoriali (IDT).
L'obiettivo principale della Direttiva è definire il modello di condivisione dei dati territoriali, i requisiti di interoperabilità dei protocolli di trasferimento dati, le regole di armonizzazione e sicurezza.
Con il D.Lgs 32 del 27/01/2010 l'Italia ha recepito tale direttiva, definendo tra l'altro le regole e le caratteristiche essenziali per fornire la visione d’insieme dei dati spaziali disponibili a livello nazionale, regionale e locale.
(per saperne di più leggi sul blog di Planetek Italia il post "Lasciamoci INSPIR(ar)E)"

Nel nostro Paese tuttavia è ancora poco diffusa la consapevolezza di quanto valore ci sia nella condivisione della conoscenza del territorio: per questo abbiamo avviato diverse iniziative in questo senso.
Si è concluso da pochi giorni il corso specialistico "Dai WebGis alle infrastrutture di dati territoriali", che con grande soddisfazione dei partecipanti ha aiutato ad approfondire il contesto organizzativo e normativo italiano, ed analizzato le tecnologie esistenti che permettono di rendere disponibili dati geospaziali in modalità Webservice, in maniera interoperabile e conforme alle specifiche dell'OGC.
Con la recente iniziativa del GEOportale.it, inoltre, abbiamo voluto mettere liberamente a disposizione di tutti uno strumento di consultazione su Web che permette di cercare i dati messi a disposizione on line dalle PA secondo criteri geografici o per parole chiave.
Condividere la conoscenza del territorio, secondo noi, significa infatti fornire la visione d’insieme dei dati spaziali disponibili a livello nazionale, regionale e locale, senza dover perdere ore e ore a cercare sui motori di ricerca o sui siti web istituzionali dei soggetti erogatori di web map services.

Il "motore" di GEOportale.it è ERDAS APOLLO, la suite basata sugli standard ISO/OGC che consente di risolve i problemi legati al reperimento, descrizione, catalogazione e condivisione di dati geospaziali all'interno di un'organizzazione.
Il prossimo giovedì 3 giugno, alle 14,00 (ora italiana) i colleghi europei della ERDAS racconteranno in questo seminario in che modo la nostra tecnologia, grazie ad APOLLO, può aiutare concretamente le organizzazioni Europee preposte alla definizione degli standard e direttive nel processo di realizzazione di una Infrasatruttura di Dati Territoriali.

30 aprile 2010

La gestione delle emergenze

In occasione di emergenze significative, l'allarme viene diramato dal dipartimento di protezione civile che provvede ad informare gli enti territoriali competenti.
Uno degli aspetti cruciali nelle prime ore successive al verificarsi dell’evento è la localizzazione delle aree maggiormente colpite, in modo da consentire una efficace e tempestiva organizzazione dei soccorsi.

In questi momenti quindi è importante disporre di strumenti per ricercare scambiare e condividere
ogni tipologia di dato cartografico a disposizione ( immagini da satellite, ortofoto , carte d'uso del suolo, modelli digitali .... ) insomma, qualsiasi elaborato a valore aggiunto sulle aree interessate dall'emergenza che possa essere reso disponibile tra le organizzazioni preposte a collaborare sulle iniziative nella gestione dell'emergenza.
ERDAS APOLLO consente la gestione rapida ed efficiente, la condivisione e distribuzione di grandi quantità di dati geospaziali.

Unisciti a noi martedì 11 Maggio alle ore 17:00 (ora italiana) in questo webinar informativo per saperne di più su ciò che sta facendo ERDAS per garantire che la comunità preposta alla sicurezza nazionale possa utilizzare i migliori strumenti di scambio e pubblicazione di dati geospaziali.


27 aprile 2010

ERDAS 10.1, release disponibile

All'interno della versione appena rilasciata dei prodotti ERDAS 10.1, ci sono numerosi aggiornamenti disponibili. L’aspetto più interessante "lato desktop" è senza dubbio il nuovo modulo eATE per LPS che permette di ottenere modelli digitali del terreno ad alta risoluzione partendo da stereocoppie. La nuova versione si caratterizza anche per alcune novità sia sulla linea desktop, con IMAGINE, ER Mapper ed LPS, che sulla linea enterprise, con APOLLO 10.1, oltre ad alcuni bug fixes.
Se volete saperne di più scaricate il
PDF con tutte le novità.

Buon upgrade!

08 aprile 2010

ERDAS Breaking News: la versione 10.1 in anteprima

La ERDAS Inc. ormai da tempo ci stupisce per la sua capacità di rilasciare due nuove release dei suoi prodotti ogni anno. L'ultima versione ERDAS 2010 è uscita appena i primi di dicembre dell'anno scorso che già si inizia a vociferare il rilascio della versione 10.1.
Come sempre gli sviluppatori della ERDAS hanno lavorato per migliorare ulteriormente le prestazioni e ottimizzare i processamenti con l'obiettivo di massimizzare la produttività degli utenti.
Forse la novità più importante della release 10.1 è il nuovo modulo LPS eATE. In altri precedenti post abbiamo già parlato e discusso di questo nuovo strumento il cui acronimo significa "enhanced Automatic Terrain Extraction". Mi preme tuttavia sottolineare alcune sue caratteristiche salienti:
  • consente l'estrazione di DTM di elevatissimo dettaglio sfruttando l'altissima risoluzione dei nuovi sensori aerei e satellitari oggi disponibili;
  • migliora l'accuratezza consentendo il matching dei punti del terreno su immagini multiple;
  • consente di creare fitte nuvole di punti da esportare come file LAS, anche RGB-encoded;
  • permette di filtrare i punti classificandoli come Building, Vegetation o Bare Earth;
  • output più veloci con la possibilità di distribuire il processamento dalla macchina locale al network.
Nella nuova versione 10.1 sono stati inoltre previsti miglioramenti per ERDAS IMAGINE, LPS, per le Estensioni ERDAS per ArcGIS e per ERDAS APOLLO.
Potrete scoprire tutte queste novità seguendo il prossimo webinar di martedì 13 p.v., come sempre alle 17:00 ora italiana.

02 aprile 2010

Più potenza alle tue immagini

Quando la ER Mapper, alcuni anni prima di essere comprata dalla ERDAS (a giugno del 2007), introdusse il supporto per il formato di compressione JPEG2000, i nostri amici australiani si accorsero che le specifiche per questo formato erano molto generiche. Di conseguenza la velocità di lettura dei file JPEG2000 non avrebbe mai raggiunto quella dell'ECW per decennni.
Nel suo blog Paul Beaty, product manager della ERDAS Inc., spiega perché JPEG2000 può essere visto come uno Sports Utility Vehicle (un SUV) mentre l'ECW equivale ad una Ferrari. In questo post cerchiamo di spiegare questo paragone.

Chi lavora con informazioni geospaziali ha a che fare generalmente con quantità di immagini che vanno dalle dozzine alle migliaia, e la velocità di visualizzazione è chiaramente un fattore critico. Gli utenti geospaziali, che per i propri dati avrebbero bisogno di una Ferrari da Gran Premio, sono costretti invece a guidare su strade pubbliche e congestionate dagli standard IT più lenti, e finiscono quindi per usare il SUV anziché la Formula 1.

Come si può aiutare i proprietari dei SUV ad ottenere il massimo dai propri mezzi? Usando i file J2I.

Questo file indice, associato ai file JPEG2000, consente agli utenti di accedere molto più rapidamente ai dati raster, con una tecnologia di visualizzazione che sfrutta il notorio SDK ECW per leggere file ECW e JPEG2000. Il file J2I, così, migliorerà in maniera significativa le performance dei nostri sistemi.

Un file indice di file JPG2000 può essere grande poche centinaia di kilobyte o anche alcuni megabyte. Per esempio i files J2I vengono creati automaticamente da ERDAS Apollo Essentials - Image Web Server e vengono usati per accelerare la velocità di decodifica ed al tempo stesso ridurre il carico di memoria. Senza il file J2i, l'applicazione dovrebbe mantenere una copia della tabella di indice in memoria. Gli indici di questo tipo vengono archiviati come offset e sono pesanti da calcolare, così come sono pesanti da archiviare considerata la dimensione della memoria RAM tipicamente disponibile.
In questo modo invece Image Web Server può aprire un sacco di JPEG 2000 simultaneamente (anche migliaia!), molto più di quanto sarebbe possibile altrimenti. Ciò rende APOLLO IWS infinitamente più scalabile di qualsiasi altra soluzione per la diffusione su Web di file JPEG 2000.
Il miglioramento dipende dal metodo di encoding. Alcuni metodi di encoding imposti da strumenti meno sofisticati, nella nostra metafora, rappresentano un bel peso al traino del nostro SUV. Si possono fare poi degli aggiustamenti sul motore, ma le partenze lente non possono essere evitate.

Ci potremmo chiedere: come faccio a creare questi file J2I sui miei JPG2000?
Con ERDAS Imagine 2010 è di una semplicità disarmante. Per un'immagine alla volta, basta cliccare sul file da qualsiasi strumento di Imagine. Così come avviene per i file AUX, si crea il J2I. Automaticamente.
Se ho una marea di file, e voglio fare la creazione in batch, uso il tool Edit Image Metadata (anche noto come Image Command Tool). Seleziono una delle immagini, seleziono 'Batch', e così seleziono tutte le immagini che voglio nel batch tool.

27 marzo 2010

L'analisi spaziale "on demand"

Con ERDAS Imagine possiamo creare un modello di processamento di dati. Si fa con il modeler, uno strumento incluso nel software che, graficamente, ci permette di impostare le sequenze di elaborazione dei dati al fine di ottenere un'informazione.
Per esempio per lanciare una change detection (analisi di cambiamento su due dati acquisiti in momenti diversi) possiamo costruire una procedura automatica pronta da applicare ogni volta che voglio verificare le differenze tra immagini multitemporali.
Uno spatial model di ERDAS ha l'aspetto della figura affianco.

Una volta preparato il nostro modello, con ERDAS IMAGINE 2010 possiamo pubblicarlo su Web! Una procedura automatica di connessione ad un server APOLLO Professional ci aiuta a pubblicare un WPS, Web Processing Service, che è uno standard OGC per consentire l'elaborazione di immagini su Web. Grazie ai WPS chiunque può accedere via internet a dati e strumenti per l'elaborazione di questi dati, ed ottenere le informazioni che gli servono, senza usare alcun software desktop e senza necessariamente essere uno specialista dell'image processing.

Per saperne di più segui il seminario on-line di mercoledì 7 aprile 2010, alle 17:00.

25 marzo 2010

Novità in arrivo : LPS eATE

LPS eATE è un nuovo modulo aggiuntivo di ERDAS Leica Photogrammetry Suite per generare le informazioni del terreno con elevato dettaglio, partendo , come nel già noto LPS ATE, dalle immagini stereo. LPS eATE fornisce un eccezionale ambiente per processare dati relativi al terreno. Si tratta di una soluzione flessibile, ideale per tutti i tipi di progetto: dai dati satellitari a quelli aerei, fino alle tecnologie di sensori digitali pushbroom. E con la possibilità di variare la densità dell'output relativo al terreno fino a livello del pixel. Per gli utenti più esperti LPS eATE costituisce uno sguardo in avanti verso le nuove soluzioni di ERDAS per il processing del terreno.

Si vocifera che a fine Aprile ci sarà il rilascio ufficiale.

Per chi volesse approfondire consiglio di visitare il sito ufficiale.